Berwick, che vanta un'esperienza professionale internazionale (durante la sua permanenza nel gruppo PolyGram, oggi Universal, ha lavorato in Olanda, Argentina e Gran Bretagna prima di approdare in Italia nel 1990 come direttore della divisione Polydor), appartiene alla nuova generazione di top manager ai vertici delle major italiane, al fianco di colleghi come Massimo Giuliano (Warner Music) e Riccardo Clary, presidente e amministratore delegato di EMI e Virgin; 43 anni compiuti, da circa sei è in forze all'organico di BMG, dove ha ricoperto via via gli incarichi di direttore generale BMG Records, managing director di BMG e Ricordi (le due divisioni/etichette del gruppo) e, dal luglio 2001, consigliere delegato del gruppo discografico (carica, quest'ultima, conferitagli contemporaneamente all'uscita di scena di Reali dall'allora responsabile europeo del gruppo Richard Griffiths).
Fiore all'occhiello di Berwick, nel periodo in cui è stato alla guida dell'azienda, è l'incremento della quota di mercato conseguita sulle vendite del repertorio italiano (passata in un anno dal 25 al 32 %, secondo dati certificati dalla PriceWaterhouse Coopers), grazie ad un cast di artisti locali che oggi comprende nomi come Eros Ramazzotti, Lucio Dalla, Giorgia, Pino Daniele, Antonello Venditti e Luca Carboni.
E che dovrebbe ulteriormente rafforzarsi nel corso dei prossimi mesi, a dispetto di una tendenza generalizzata a tagliare i “roster” in risposta alla contrazione delle vendite. “Vogliamo sviluppare ancora il cast degli artisti gestiti direttamente dalle nostre due etichette, BMG e Ricordi”, ha anticipato Berwick a Rockol. “La linea che intendo seguire nel futuro prevede una concentrazione degli sforzi su progetti selezionati, mentre ridurremo gli investimenti destinati alla sperimentazione e al sostegno di etichette e team di produzione esterni. Per il resto, con i nuovi incarichi, non cambia gran che: tutto resta 'business as usual'”. .