La domanda che incombeva, e che è stata fatta solo alla fine, era quella sul ‘caso Avion Travel / Mingardi’. La scelta degli organizzatori è stata pilatesca: ‘Secondo il regolamento, le contestazioni vanno avanzate entro cinque ore dalla prima esecuzione di prova e vanno corredate di prove documentali, eccetera eccetera’. Come dire: ufficialmente è tutto a posto, che volete da noi? Risposta (nostra): vorremmo che qualcuno avesse la faccia di dire: ‘Ci sentiamo presi in giro da Mingardi e dagli Avion Travel, che sono stati furbi, ma non possiamo farci niente’.
Chiusa con tre quarti d’ora di ritardo, la conferenza stampa dell’organizzazione ha avuto una conclusione lapidaria: alla domanda "Se Antonella Ruggiero non potrà cantare, che ne sarà di lei?", la risposta è stata "Verrà esclusa". Giusto, ingiusto? Beh, il regolamento è il regolamento (anche se può - secondo regolamento - essere modificato in qualsiasi momento).
Detto questo, a Sanremo il problema è il solito: si sta cinque giorni tutti insieme chiusi sempre nello stesso posto, quello che succede relativamente al Festival sembra fondamentale e importantissimo, anche se è una piccolezza o una faccenduola. E’ una sindrome di Stoccolma, ci si sente prigionieri volontari di un carcere mediatico, e ormai il desiderio di tutti è che la reclusione finisca presto.
E’ poi finalmente iniziato l’incontro con Annalisa Minetti, Lisa e Luca Sepe, i tre giovani vincitori ammessi alla finale insieme ai big. Brava, svelta e franca la Minetti nel commentare le frasi dette da Aldo Busi ieri sera al Dopofestival sul suo handicap, molto abile nel gestire il rapporto con la stampa (è intervenuta anche per difendere Lisa accusata di aver presentato una canzone ‘vecchia’ per stile e sonorità). Notizie emerse? Nessuna. E chiusura del minuetto.