Norah Jones,
un concerto per piano e voce a Milano
(e in streaming su Rockol)

Pioggia battente, sciopero dei mezzi pubblici, strade intasate dai vacanzieri in partenza per l’ultimo weekend di Carnevale ambrosiano: non c’erano certamente le condizioni migliori, venerdì scorso (15 febbraio), per fare la conoscenza con la giovane autrice ed interprete di casa Blue Note, nonostante l’appuntamento fosse preannunciato da più parti come un evento da non perdere. Poco male, per chi non c'era: potete vedere per intero la ripresa dell'esibizione sul canale streaming di Rockol,
http://streaming.rockol.it . Un evento da non perdere è stato, in effetti, per i fortunati presenti: perché alla milanese Salumeria della Musica, in quaranta minuti circa di esibizione, la ventiduenne texana Norah Jones ha messo in mostra un talento magari ancora acerbo ma assolutamente cristallino, un fascino discreto ed elusivo che dal vivo non sfigura affatto (anzi…) rispetto ai raffinati arrangiamenti che impreziosiscono il suo disco di esordio, “Come away with me” (vedi la recensione pubblicata ieri).
Per il breve “showcase” che la Capitol italiana ha organizzato per i media, la Jones è arrivata accompagnata dal solo contrabbassista (e coautore) Lee Alexander, unico e parziale contrappunto alla suggestiva performance per voce e piano, tutta giocata su un suadente understatement che sottintende però ottima padronanza tecnica e familiarità “poliglotta” con il vocabolario sterminato della musica popolare americana. Il canzoniere della Jones e la scelta delle cover (dal country di Hank Williams al blues di JD Loudermilk, da Hoagy Carmichael a Dylan e Ray Charles: due primizie, queste ultime, in quanto non contenute nel disco) mostrano con chiarezza che, a dispetto del marchio che la promuove, la Jones è in realtà un’artista di stampo “classico” e cantautorale, trendy quanto può esserlo oggi una giovane interprete che ama voltarsi indietro e pescare in un passato glorioso (e Robbie Williams ha dimostrato che il gioco può funzionare, su piani diversi, anche a livello commerciale).

Capelli corvini, di scuro vestita, seduta al pianoforte, abile nel mescolare i toni del gospel blues (“Turn me on”), del country & western (“Lone star”) e persino del tango argentino (“I’ve got to see you again”) con quelli della jazz ballad in canzoni di impianto solidamente pop, la Jones evoca paragoni illustri, a partire da quello con la Laura Nyro delle origini: non a caso una delle pupille, oltre trent’anni fa, del leggendario arrangiatore Arif Mardin, che del suo disco è il raffinato e discreto produttore. Vale la pena di prestarle attenzione: per un primo assaggio, niente di meglio di questo showcase che Rockol manda in streaming a partire da oggi.
Di seguito, la scaletta dell’esibizione milanese (tra parentesi, gli autori delle cover eseguite nell’occasione):
"Cold cold heart" (Hank Williams)
"Turn me on" (J. D. Loudermilk)
"Don't know why"
"I've got to see you again"
"Come away with me"
"Hallelujah I love him so" (Ray Charles)
"Lonestar"
"I'll be your baby tonight" (Bob Dylan)
"The nearness of you" (Hoagy Carmichael/Ned Washington)

Lo showcase è on-line su http://streaming.rockol.it
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