I Kiss, americani che più americani non si può, avrebbero voluto essere inglesi. Il gruppo sorto a New York, e che pochi giorni fa ha annunciato i dettagli del prossimo album "Monster" che sarà pubblicato a metà ottobre, avrebbe preferito essere nato dall'altra parte dell'Atlantico; magari sotto al Big Ben e non all'ombra dell'Empire State Building, con Buckingham Palace come riferimento e non la Casa Bianca, suonando all'Hammersmith Odeon e non al Madison Square Garden. Sentito da "Metal Hammer", il batterista Eric Singer ha detto: "Abbiamo dell'ottima musica, ma non abbiamo quello che ha l'Inghilterra. Come musicisti ci sono sempre piaciute la band britanniche, è interessante notare che abbiamo sempre aspirato ad essere inglesi. Io avrei voluto stare in quel genere di gruppi, suonare all'Hammersmith Odeon, abitare in Inghilterra, indossare i vestiti cool di Carnaby Street. Come i Queen, avevano un'imnmagine grandiosa e un sound grandioso".
Come già riportato da Rockol, "Monster", registrato a Los Angeles e prodotto da Stanley e Greg Collins, è già pronto da diversi mesi ("Il fatto che tu abbia un caricatore pieno di munizioni non ti obbliga a spararle tutte subito", ha precisato Simmons) ed è, a detta del bassista e cantante nato a Haifa in Israele, musicalmente vicino ad alcuni dei capitoli più celebri della carriera del gruppo. "Se vi piacciono le chitarre e la batteria, questo disco fa per voi", ha assicurato il rocker. "E' implacabile, dall'inizio alla fine. Niente fronzoli, niente ballate, niente archi, niente cori di voci bianche o stronzate del genere".
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19/08/2012