A dispetto della congiuntura economico-finanziaria che sta rallentando un'industria del disco già provata da una crisi per lo meno decennale, non si ferma - anzi, cresce - HitWeek, festival internazionale itinerante ideato da Francesco Del Maro che - dopo la trasferta cinese della scorsa primavera - si appresta, come nel 2011, a tornare in Nord America. La grande vetrina ("O mostra-mercato: lo so, è un termine poco elegante ma il concetto è quello", chiarisce lo stesso Del Maro) dedicata al panorama rock tricolore partirà alla volta degli Stati Uniti all'inizio del prossimo mese di ottobre schierando, sui palchi d'oltreoceano, l'accoppiata Negrita e Subsonica - già collaudata in occasione della recente trasferta in estremo oriente - alla quale si affiancheranno Alessandro Mannarino, la cantautrice torinese Emma Re, il sound system salentino Boom Da Bash e la promessa del reggae al femminile Mama Marjas (questi ultimi due grazie al sostegno di Puglia Sounds, partner della manifestazione): a completare la line-up ci saranno anche i vincitori del contest collegato al festival, che verranno nominati durante le serate finali del concorso programmate per i prossimi 17 e 18 agosto.
Il primo appuntamento è fissato a New York, il 9 ottobre, all'Highline Ballroom, al quale seguiranno quelli dell'11 a Washington e quello - doppio, il 13 e il 14 - a Miami, dove grazie al supporto della municipalità locale la tappa si sdoppierà tra l'ArtsPark Theatre, il 13, presso il quale si terrà il concerto delle band in cartellone, e la centrale Lincoln Road, dove Subsonica e Negrita, il giorno dopo, terranno un dj set congiunto: il 16 la rappresentanza valicherà il confine canadese per la tappa al Da Vinci Theatre di Montreal, per poi fare ritorno negli USA il 19 per il gran finale all'El Rey Theatre di Los Angeles.
"Non c'è alcun segreto dietro a HitWeek, se non la qualità dell'offerta che proponiamo", dichiara il patron del festival Francesco Del Maro: "La soddisfazione che abbiamo nel vedere crescere la manifestazione è la stessa che abbiamo nel vederla sostenuta dal sistema Italia, indipendentemente dal colore di chi la governa, o quella delle istituzioni - il nuovo Istituto Nazionale Commercio Estero, la Regione Puglia, i ministeri - che in un momento non facile non ci hanno fatto mancare il loro supporto. Ma la soddisfazione più grande è stata quella di vedere artisti come Subsonica e Negrita collaborare liberamente - al proposito ricordo, in Cina, una loro memorabile jam session 'accidentale' completamente inedita al pubblico italiano - senza nessuna riserva, come raramente, tra artisti di tale livello, succede nel nostro Paese. E' come nel calcio: raramente riusciamo ad essere profeti in patria". Giunta ormai alla terza edizione, questa operazione di semina internazionale sta iniziando a dare i propri frutti? "A New York, pur non avendo ancora annunciato la data del 9 ottobre, le prevendite stanno andando benissimo, e gruppi che abbiamo selezionato attraverso i nostri contest - penso ai Serpenti, messi sotto contratto dalla Universal - si stanno facendo valere. Poi ci sono band e artisti che sbarcano con noi per la priva volta in America, tessono la loro rete di contatti, e poi ci tornano in autonomia. Sì, direi che i primi frutti li abbiamo già avuti".
"A livello istituzionale, tra ministeri e enti pubblici, questa manifestazione non manca mai di suscitare interesse", commenta il presidente della FIMI Enzo Mazza, che rimarca l'importanza dell'impegno a lungo termine: "I nostri interlocutori hanno saputo garantire continuità a questa iniziativa, cosa fondamentale, soprattutto quando si approcciano mercati così complessi come quello americano. Altri paesi, come la Francia o la Gran Bretagna, strategie del genere le hanno adottate molto tempo fa, e oggi ne godono i frutti a livello internazionale. Sappiamo che c'è ancora molto da fare, ma i risultati ottenuti in questi anni sono molto incoraggianti: di certo, da parte del pubblico straniero, la musica italiana sta iniziando ad essere percepita come un'entità più complessa rispetto allo stereotipo della melodia e del bel canto: oltre agli artisti già seguiti sulla ribalta internazionale - penso ad Andrea Bocelli, nel caso degli Stati Uniti - stanno iniziando a farsi largo anche altri artisti esponenti di generi solitamente non associati alla nostra tradizione. E proprio questa è la missione di HitWeek. Missione che ha un obbiettivo vitale, perché credere di sostenersi - in futuro - contando solo sul mercato interno, in un panorama così critico, è impensabile".
E la missione - conferma Del Maro - prosegue con un importante rilancio: "Tra i prossimi gennaio e febbraio abbiamo in programma di portare per la prima volta HitWeek in Sudamerica: abbiamo già effettuato un giro di ricognizione preliminare e ci sono tutti i presupposti per esportare con successo questa formula. Di sicuro faremo tappa in Brasile, ma stiamo lavorando per allargare il giro anche a Argentina e Uruguay".
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26/07/2012