17/01/2002
De Gregori: ‘L’attentato a Togliatti’ è un brano di straordinaria ingenuità’

“L’attentato a Togliatti”, il brano tradizionale che Francesco De Gregori ha deciso, a sorpresa, di inserire nel disco dal vivo “Fuoco amico – De Gregori live 2001” (in uscita il 25 gennaio, come anticipato da Rockol, vedi news) era già stato eseguito dal cantautore romano nel febbraio dell'anno scorso ad Arezzo, durante un convegno sul tema “Comunicare storia”. “Credo sia stata scritta immediatamente dopo il luglio 1948 quando si attentò alla vita di Palmiro Togliatti, quindi è una canzone di cronaca” spiegò prima di cantarla accompagnandosi con la chitarra.
In quell’occasione De Gregori ebbe modo anche di esporre una sua analisi sulla canzone: “Emerge l'opera di un cantastorie vero e proprio. Questa canzone si rivolge a quelli che se fossero stati in grado di leggere, in quegli anni in cui l'analfabetismo era abbastanza diffuso, avrebbero comprato L'Unità”.
Il testo del brano, opera di autore anonimo, recita: “L'assassino è stato arrestato/dai carabinieri di Montecìtorio/e davanti all'interrogatorio /ha confessato dicendo così:/Già da tempo io meditavo /di riuscire a questo delitto/ appartengo a nessun partito/è uno scopo mio personal.” E ancora: “Rita Montagnana, che è al Senato/coi dottori e tutto il personale/han condotto il marito all'ospedale/sottoposto alla operazione/L'onorato chirurgo Valdoni/con i ferri che sa adoperare/ha saputo la pallottola levare/e la vita potergli serbar”.
“E' proprio una canzone da cantastorie – annotò De Gregori - ed è, secondo me, straordinaria per l'ingenuità con cui si raccontano tutti questi singoli piccoli eventi nel quadro più generale dell'attentato a Togliatti, per la minuziosa attenzione, per lo scrupolo quasi storiografico nel descrivere Rita Montagnana che stava al Senato, l'onorato chirurgo Valdoni, il fatto che l'assassino fosse uno studente e che dicesse, come dicono tutti gli attentatori, che non ce l'ha mandato nessuno”.
Riguardo all’ultima strofa della canzone (“L'onorevole Togliatti auguriamo/che ben presto ritorni al suo posto/ a difendere il paese nostro, l'interesse di noi lavoratori”) il cantautore rilevò che: “spiega quello che avvenne storicamente con l'attentato a Togliatti. Non c'è nessun appello alla rivoluzione, all'insurrezione, è una canzone che segue la linea dettata dal Partito Comunista, dallo stesso Togliatti che mentre lo portavano all'ospedale disse: ‘State calmi, state calmi, non fate la rivoluzione!’". L'idea di inserire il brano nel suo ultimo lavoro De Gregori l'ha avuta dopo averlo interpretato durante le prove di una puntata monografica di 'Taratata'' (in onda il 27 gennaio). Alla fine della registrazione del programma di Raiuno, il cantautore romano ha chiesto al suo staff il nastro del pezzo, che è diventato così il brano numero 13 dell'album.
“Fuoco amico” è stato missato in America da Greg Cohen (già bassista e produttore di Tom Waits), che ha suonato il basso e contrabbasso nel tour estivo di De Gregori, periodo durante il quale è stato registrato il live.
In quell’occasione De Gregori ebbe modo anche di esporre una sua analisi sulla canzone: “Emerge l'opera di un cantastorie vero e proprio. Questa canzone si rivolge a quelli che se fossero stati in grado di leggere, in quegli anni in cui l'analfabetismo era abbastanza diffuso, avrebbero comprato L'Unità”.
Il testo del brano, opera di autore anonimo, recita: “L'assassino è stato arrestato/dai carabinieri di Montecìtorio/e davanti all'interrogatorio /ha confessato dicendo così:/Già da tempo io meditavo /di riuscire a questo delitto/ appartengo a nessun partito/è uno scopo mio personal.” E ancora: “Rita Montagnana, che è al Senato/coi dottori e tutto il personale/han condotto il marito all'ospedale/sottoposto alla operazione/L'onorato chirurgo Valdoni/con i ferri che sa adoperare/ha saputo la pallottola levare/e la vita potergli serbar”.
“E' proprio una canzone da cantastorie – annotò De Gregori - ed è, secondo me, straordinaria per l'ingenuità con cui si raccontano tutti questi singoli piccoli eventi nel quadro più generale dell'attentato a Togliatti, per la minuziosa attenzione, per lo scrupolo quasi storiografico nel descrivere Rita Montagnana che stava al Senato, l'onorato chirurgo Valdoni, il fatto che l'assassino fosse uno studente e che dicesse, come dicono tutti gli attentatori, che non ce l'ha mandato nessuno”.
Riguardo all’ultima strofa della canzone (“L'onorevole Togliatti auguriamo/che ben presto ritorni al suo posto/ a difendere il paese nostro, l'interesse di noi lavoratori”) il cantautore rilevò che: “spiega quello che avvenne storicamente con l'attentato a Togliatti. Non c'è nessun appello alla rivoluzione, all'insurrezione, è una canzone che segue la linea dettata dal Partito Comunista, dallo stesso Togliatti che mentre lo portavano all'ospedale disse: ‘State calmi, state calmi, non fate la rivoluzione!’". L'idea di inserire il brano nel suo ultimo lavoro De Gregori l'ha avuta dopo averlo interpretato durante le prove di una puntata monografica di 'Taratata'' (in onda il 27 gennaio). Alla fine della registrazione del programma di Raiuno, il cantautore romano ha chiesto al suo staff il nastro del pezzo, che è diventato così il brano numero 13 dell'album.
“Fuoco amico” è stato missato in America da Greg Cohen (già bassista e produttore di Tom Waits), che ha suonato il basso e contrabbasso nel tour estivo di De Gregori, periodo durante il quale è stato registrato il live.
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