03/01/2002
Roberto Vecchioni: ‘Canto i disagi dei figli’

Domani, venerdì 5 gennaio 2002, Roberto Vecchioni sarà a Napoli per partecipare al concerto dell’Epifania che, da anni, si tiene nel Monastero di Santa Chiara (vedi news). L’autore darà un piccolo assaggio del suo nuovo disco, “Il lanciatore di coltelli” (in uscita il 18 gennaio, vedi news), cantando il brano “Figlio, figlio, figlio”.
La canzone rischia di essere oggetto di discussioni per il suo testo duro e l’espressione “culo rotto” usata in una strofa. “Non voglio offendere nessuno”, ha spiegato Vecchioni, “se me lo chiederanno, visto il luogo di culto in cui mi esibirò, cercherò di cambiare le parole”.
“Figlio, figlio, figlio”, spiega il cantante, è il tentativo di mettere a fuoco il difficile rapporto tra genitori e figli: l’incapacità degli uni a trasmettere valori positivi, e la difficoltà degli altri a recepirli. “Ciò che mi ha spinto a scrivere un brano del genere”, racconta Vecchioni, “sono stati i terribili fatti di cronaca di cui spesso si ha notizia, compresa la sconcertante vicenda di Novi Ligure. Io non credo più che sia una questione di gap generazionale, ma un problema di solitudine vissuta da entrambe le parti”. (Fonte: Corriere della Sera)
La canzone rischia di essere oggetto di discussioni per il suo testo duro e l’espressione “culo rotto” usata in una strofa. “Non voglio offendere nessuno”, ha spiegato Vecchioni, “se me lo chiederanno, visto il luogo di culto in cui mi esibirò, cercherò di cambiare le parole”.
“Figlio, figlio, figlio”, spiega il cantante, è il tentativo di mettere a fuoco il difficile rapporto tra genitori e figli: l’incapacità degli uni a trasmettere valori positivi, e la difficoltà degli altri a recepirli. “Ciò che mi ha spinto a scrivere un brano del genere”, racconta Vecchioni, “sono stati i terribili fatti di cronaca di cui spesso si ha notizia, compresa la sconcertante vicenda di Novi Ligure. Io non credo più che sia una questione di gap generazionale, ma un problema di solitudine vissuta da entrambe le parti”. (Fonte: Corriere della Sera)
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