La tecnologia, un aiuto per la musica
Si chiamano Roland Hohberg, Chiquito, Chonyl.
Ma la lista dei nomi, sconosciuti al grande mercato della discografia, potrebbe allungarsi all’infinito. Sono giovani, arrivano da paesi poverissimi come l’Africa o il Sud America, ma sono tutti accomunati da una grande passione: la musica. Con pochi mezzi Roland Hohberg è riuscito a metter in piedi un piccolo studio di registrazione in Mozambico ed ora il suo disco, realizzato insieme al gruppo Mabulu, è in vendita per circa 30.000 lire su Internet. La globalizzazione, dunque, ha toccato anche la musica? Sembra proprio di sì. Dopo i tentativi di Napster di diffondere anche la musica più “svantaggiata”, quella insomma creata da artisti senza un contratto discografico con una major, l’unica soluzione sembra essere ancora la creatività. E se dalla povertà sono spesso nati dei gioielli, dal blues al rap, anche quella di artisti come Roland Hohberg rappresenta una piccola vittoria nel business musicale del ventunesimo secolo. (Fonte: La Stampa).