Falso un cd su 7. L’esperto: ‘Colpa anche delle case discografiche’
I prodotti discografici contraffatti non sarebbero più appannaggio solo degli ambulanti: secondo una ricerca effettuata da Salvatore Casillo del Centro di Studi sul Falso dell’Università di Caserta, infatti, un cd su 7 (in vendita anche nei negozi “regolari”) sarebbe una copia non autorizzata.
Il professore avrebbe individuato nell’accessibilità delle nuove tecnologie (da Internet ai masterizzatori) la ragione principale di questo sorprendente dato: “Non stiamo parlando di copie grossolane, come se ne trovano sulle bancarelle degli ambulanti: spesso, ormai, ci troviamo di fronte a riproduzioni perfette”. Secondo il Casillo, però, una parte di responsabilità l’avrebbero anche le case discografiche: “La gente spesso acquista i falsi dei prodotti più commerciali e scadenti, sapendo di utilizzare il disco per poche settimane per poi non riascoltarlo più”, ha assicurato lo studioso all’ANSA, “I consumatori si rivolgono ai negozi specializzati per l’acquisto di prodotti di qualità, riservandosi di acquistare i falsi dei prodotti più modaioli e superficiali. Se le etichette producessero più musica di qualità questo fenomeno verrebbe notevolmente arginato”.