Universal, è Claudio Buja il nuovo managing director per le edizioni
Dopo Gerolamo Caccia Dominioni (che da qualche settimana affianca il comando delle operazioni alla Warner Chappell alla presidenza della casa discografica Warner Music, vedi news), dunque, un altro manager di estrazione discografica si trova a dirigere una casa di edizioni musicali, un tempo “feudo” riservato agli specialisti del settore.
“Ma la situazione di Universal”, precisa subito Buja, “è completamente differente da quella del gruppo Warner, a cominciare dal fatto che da noi divisione discografica ed editoriale facevano già capo ad una sola società e ad un unico presidente, Piero La Falce. So che nell'ambiente sono considerato un suo uomo di fiducia: e non potrebbe essere altrimenti, avendo lavorato insieme per più di dieci anni. Ma questa nomina coincide con una volontà aziendale di consolidare il publishing come un'area di business a sé stante che sappia muoversi sulle sue gambe. Avrò un budget autonomo a disposizione, e il mio compito è di produrre profitto attraverso una gestione ottimale delle risorse editoriali di cui disponiamo: verrà naturale mantenere uno stretto contatto con la direzione artistica Universal, ma questo non significa che il mio lavoro non possa prendere sbocchi discografici differenti”, aggiunge Buja, il cui sostituto alla direzione A&R (non ancora confermato ufficialmente dall'azienda) è Stefano Zappaterra. .
Nella gestione operativa e più squisitamente “tecnica” del lavoro editoriale il nuovo managing director sarà affiancato da un team preesistente di sette persone, capeggiato dal general manager Corrado Filpa e con Rinaldo Prandoni nel ruolo di responsabile dell'area delle sincronizzazioni. A ribadire l'indipendenza della divisione, Buja non riporterà solo, per via gerarchica, a La Falce ma anche, funzionalmente, al responsabile europeo del publishing di base a Londra, Paul Connolly.
Tra i suoi primi impegni, rivela, rientra il rinnovo dei contratti con autori già in forze al “roster” di Universal Music Publishing come Maurizio Fabrizio e Mino Vergnaghi, mentre nel prossimo futuro la politica di A&R si orienterà sia verso l'acquisizione di artisti-autori che di autori puri. Buja aggiunge di avere in programma anche un rafforzamento del suo staff, budget permettendo: un altro segnale di fiducia nell'evoluzione del mercato, in un momento in cui le cronache musicali riferiscono a ritmo quasi quotidiano di ridimensionamenti e di tagli agli organici.