Emergenza pirateria, il parlamento ucraino promette una nuova legge
Il parlamento nazionale ucraino dovrebbe approvare in queste ore una nuova legge antipirateria che i rappresentanti del business musicale ritengono di cruciale importanza al fine di contrastare un’attività clandestina che, secondo le stime elaborate dalla federazione internazionale dei discografici IFPI, approvvigiona il mercato nero internazionale con decine di milioni di CD illegali ogni anno (molti dei quali, secondo i portavoce dell’organizzazione, difficilmente distinguibili dai prodotti originali).
Il governo di Kiev sembra avere preso seriamente la questione, anche perché all’introduzione ed applicazione tempestiva delle nuove norme a protezione dei copyright è legata la possibilità dell’Ucraina di entrare a far parte a pieno diritto dell’Unione Europea e del WTO, l’Organizzazione Mondiale per il Commercio.
La promulgazione della legge comporterebbe anche la cessazione delle ritorsioni commerciali intraprese dagli Stati Uniti, che nell’agosto scorso, venuta meno la promessa di intraprendere misure urgenti contro la pirateria musicale dopo una visita nel paese dell’allora presidente Bill Clinton, avevano revocato l’esenzione doganale ad alcuni prodotti importati dal paese dell’Est europeo. Lo stesso governo americano minaccia tra l’altro sanzioni economiche assai più gravi, comprese tariffe altissime sulle importazioni di acciaio e prodotti tessili, se l’amministrazione ucraina non porrà rapidamente rimedio alla situazione. Secondo i delegati IFPI della zona, la produzione di CD pirata è rallentata dallo scorso novembre, quando vennero sospese le licenze di produzione a quattro dei sei maggiori impianti di duplicazione ubicati nel paese, ma non tanto da insidiarne il poco invidiabile primato di centrale della pirateria musicale europea. .