31/07/2001
Sanremo, riecco Pippo Baudo.
Il 'bentornato' di Rockol

Si terrà dal 5 al 9 marzo l'edizione 2002 del Festival di Sanremo, che - notizia per certi versi clamorosa - sarà affidato alla direzione artistica di Pippo Baudo, il quale ne sarà anche il presentatore insieme a Giorgio Panariello. Rimandando alla rassegna stampa di domattina la raccolta dei tanti pareri degli addetti ai lavori e dei personaggi del mondo dello spettacolo che indubbiamente affolleranno le pagine dei quotidiani, ci ritagliamo qui uno spazio di commento a caldo.
E forse sorprenderà i nostri lettori sapere che, in fondo, la decisione di affidare a Superpippo la gestione della kermesse riivierasca ci pare ampiamente condivisibile. Non solo perché è stato proprio il presentatore siciliano a riportare il Festival ai fasti degli anni d'oro, ma anche perché i pregi di Pippo Baudo sono almeno quanti i suoi difetti: il che non si può certo dire di altri che si sono cimentati alla guida della manifestazione.
Baudo conosce perfettamente il mondo dell'industria musicale, nel quale si muove con assoluta disinvoltura; ha un'esperienza senza pari nel maneggiare i rapporti con i discografici; e, che piaccia o no, possiede anche la competenza necessaria per fungere da consigliere (o consigliori, se proprio volete) agli artisti persino in sede di preparazione dei pezzi da presentare.
Che poi i suoi gusti musicali coincidano con quelli dei lettori di Rockol è piuttosto improbabile: ma a Baudo va riconosciuta l'attitudine a compiere ogni scelta prima di tutto in funzione della buona riuscita dello spettacolo. Spettacolo televisivo, s'intende: questo va precisato, anche per evitare che pensiate che questo nostro commento sia distonico rispetto alla filosofia di Rockol.
In altre parole: non sappiamo se Baudo vorrà o potrà portare sul palcoscenico dell'Ariston artisti dalle caratteristiche consone alle preferenze musicali dei lettori di Rockol, ma siamo piuttosto tranquilli nel prevedere che il risultato complessivo della manifestazione sarà più che accettabile, e comunque superiore a quello dello scorso anno.
Se poi il periodo di “purgatorio” durante il quale Pippo è rimasto lontano da Sanremo lo avrà reso un tantino meno dispotico, accentratore e protagonista ad ogni costo, c'è da sperare che il prossimo Festival possa risultare - indipendentemente da ogni valutazione di gusto personale - una degna vetrina della canzone italiana. Lo auguriamo ai discografici, prima ancora che a Baudo.
Franco Zanetti
E forse sorprenderà i nostri lettori sapere che, in fondo, la decisione di affidare a Superpippo la gestione della kermesse riivierasca ci pare ampiamente condivisibile. Non solo perché è stato proprio il presentatore siciliano a riportare il Festival ai fasti degli anni d'oro, ma anche perché i pregi di Pippo Baudo sono almeno quanti i suoi difetti: il che non si può certo dire di altri che si sono cimentati alla guida della manifestazione.
Baudo conosce perfettamente il mondo dell'industria musicale, nel quale si muove con assoluta disinvoltura; ha un'esperienza senza pari nel maneggiare i rapporti con i discografici; e, che piaccia o no, possiede anche la competenza necessaria per fungere da consigliere (o consigliori, se proprio volete) agli artisti persino in sede di preparazione dei pezzi da presentare.
Che poi i suoi gusti musicali coincidano con quelli dei lettori di Rockol è piuttosto improbabile: ma a Baudo va riconosciuta l'attitudine a compiere ogni scelta prima di tutto in funzione della buona riuscita dello spettacolo. Spettacolo televisivo, s'intende: questo va precisato, anche per evitare che pensiate che questo nostro commento sia distonico rispetto alla filosofia di Rockol.
In altre parole: non sappiamo se Baudo vorrà o potrà portare sul palcoscenico dell'Ariston artisti dalle caratteristiche consone alle preferenze musicali dei lettori di Rockol, ma siamo piuttosto tranquilli nel prevedere che il risultato complessivo della manifestazione sarà più che accettabile, e comunque superiore a quello dello scorso anno.
Se poi il periodo di “purgatorio” durante il quale Pippo è rimasto lontano da Sanremo lo avrà reso un tantino meno dispotico, accentratore e protagonista ad ogni costo, c'è da sperare che il prossimo Festival possa risultare - indipendentemente da ogni valutazione di gusto personale - una degna vetrina della canzone italiana. Lo auguriamo ai discografici, prima ancora che a Baudo.
Franco Zanetti
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