"Credo che questo disco sarà un successo", ha detto Venditti "perché in realtà il concerto del Circo Massimo è stato ascoltato e visto integralmente sugli schermi de LaSette soltanto dagli abitanti di Roma. E dato che io sono uno dei pochi romani accettato in tutta Italia, penso che in molti vorranno sapere cosa è successo quel giorno fantastico dove la mia musica ha accompagnato la gioia di un milione di persone. Vorrei precisare, comunque, che io non canto la Roma ma l'amore nel senso più universale del termine. Non a caso, per la nuova 'Che c'è' ho ricevuto complimenti anche dai tifosi laziali...". Venditti oltre a presentare questo nuovo disco ("Il precedente", ha detto "è quello che fra i miei lavori ha venduto di più nel corso degli anni"), ha ricordato che il suo "One Man Band... Or Not?" tour, partito lo scorso 9 luglio, da piazzale Michelangelo a Firenze, è una versione riveduta e corretta dello spettacolo di sedici anni fa che lo vide girare l'Italia in lungo e in largo "armato" soltanto del suo pianoforte bianco.
"Stavolta avrò con me", ha spiegato il cantautore romano "il sassofonista Amedeo Bianchi e il tastierista Sandro Centofanti. Cerco intimità e semplicità, proprio come accadde dopo le altre incredibili esperienze fatte al Circo Massimo. E in futuro tornerò a scrivere in maniera limpida e solare. Ormai ho fatto di tutto e posso permettermelo".
Da sempre vicino alle posizioni di Bertinotti, Venditti non ha perso l'occasione per commentare i recenti tragici fatti di Genova: "E' tutta colpa di chi ha deciso di schierare ventimila celerini. I violenti erano pochi e nessuno li ha isolati in maniera efficace e così qualcuno ha pensato di poter facilmente criminalizzare l'intero movimento antiglobalizzazione. Sono sicuro che se al Circo Massimo le autorità di Roma avessero schierato cinquemila agenti le cose non sarebbero andate così bene. Sarebbe stata una provocazione, proprio come è accaduto a Genova".