Un emendamento dell’ultima ora apportato alla direttiva europea che fissa i principi da adottare per la tutela dei copyright nell’era dell’informazione digitale sta provocando sconcerto e preoccupazione negli ambienti musicali internazionali.
A fare scalpore è un’espressione verbale contenuta nel documento, secondo cui gli apparecchi di registrazione che aggirano i sistemi di protezione dei diritti d’autore sono illegali solo nel caso in cui questa sia la loro funzione essenziale.
La precisazione, introdotta per salvaguardare gli interessi dei produttori di computer, non è piaciuta per nulla ai discografici, che invocano la piena applicazione dei trattati internazionali in materia di proprietà intellettuale: questi ultimi, oltre a garantire all’industria la facoltà esclusiva di concedere o proibire l’utilizzo delle opere protette sulle reti telematiche, mettono per l’appunto fuori legge qualunque apparecchio in grado di aggirare i sistemi anticopia.
La direttiva europea, così com’è stata formulata, lascerebbe invece ampi spazi di manovra a chi volesse aggirare le norme di protezione dei copyright: "Sarebbe come dire che se la funzione principale della macchina è quella di fare il caffè o di accendere e spegnere le luci in ufficio, l’eventuale possibilità di copiare materiale protetto sarebbe tollerata", ha commentato acidamente un consulente legale della federazione internazionale dei discografici Ifpi.
A fare scalpore è un’espressione verbale contenuta nel documento, secondo cui gli apparecchi di registrazione che aggirano i sistemi di protezione dei diritti d’autore sono illegali solo nel caso in cui questa sia la loro funzione essenziale.
La precisazione, introdotta per salvaguardare gli interessi dei produttori di computer, non è piaciuta per nulla ai discografici, che invocano la piena applicazione dei trattati internazionali in materia di proprietà intellettuale: questi ultimi, oltre a garantire all’industria la facoltà esclusiva di concedere o proibire l’utilizzo delle opere protette sulle reti telematiche, mettono per l’appunto fuori legge qualunque apparecchio in grado di aggirare i sistemi anticopia.
La direttiva europea, così com’è stata formulata, lascerebbe invece ampi spazi di manovra a chi volesse aggirare le norme di protezione dei copyright: "Sarebbe come dire che se la funzione principale della macchina è quella di fare il caffè o di accendere e spegnere le luci in ufficio, l’eventuale possibilità di copiare materiale protetto sarebbe tollerata", ha commentato acidamente un consulente legale della federazione internazionale dei discografici Ifpi.
Alcuni esponenti dell’industria musicale si sono tuttavia dichiarati fiduciosi sulla possibilità di apportare correttivi al testo nel corso del suo iter di approvazione da parte del Parlamento Europeo.
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