Paolo Conte: ‘Che noia, la musica di oggi...’

“Troppa tecnica e poca ispirazione, in concorso con gli ultimi ritrovati della tecnica (come il cd, ad esempio), hanno creativamente castrato i giovani musicisti.
Oggi ci si può permettere di fare un assolo di un quarto d’ora, ma ai tempi dei 33 giri, nelle 32 battute assegnate al solista, c’era tutto un altro coinvolgimento”: queste le dichiarazioni di Paolo Conte, intervistato in occasione della sua esibizione all’annuale edizione di Umbria Jazz. Il musicista astigiano, che da sempre si è dichiarato un fan del jazz “vecchia maniera”, ha individuato nell’eccessiva libertà concessa agli artisti attuali un possibile limite creativo: “La troppa comodità della vita attuale ci ha resi pigri: il jazz in origine era vissuto come avventura, oggi invece viene interpretato in maniera troppo omologata”. (Fonte: La Repubblica).