Negozianti vs. discografici: l'ultimo episodio riguarda la compilation Hitmania
Negozianti di dischi e case discografiche sono, tanto per cambiare, ai ferri corti.
Motivo del contendere, questa volta, la distribuzione di un contestatissimo coupon promozionale all’interno della confezione del CD “Hitmania dance estate 2001”, uscito nei giorni scorsi: il tagliando in questione invita l’acquirente a collegarsi ad un apposito sito Web o a comporre un numero telefonico per acquistare, al prezzo scontato di 29 mila e 500 lire, una quarantina di best seller del momento (unica major assente dalla “promozione” è il gruppo EMI/Virgin, che non si è trovato d’accordo sulle condizioni commerciali richieste dal distributore CDFlash.com, ideatore dell’operazione). La risposta dei negozianti, infuriati per i contenuti e le modalità di un’iniziativa di cui non erano stati preventivamente informati, non si è fatta attendere: con una lettera sottoscritta dalle associazioni di categoria FISMED/Confesercenti, Vendomusica e ADM (l’organizzazione che riunisce i distributori e i grossisti), i rivenditori si sono rivolti a CDFlash, alla società produttrice del CD in questione, Hitmania UK, e al distributore Universal Music per richiedere l’immediato ritiro dal mercato delle copie incriminate della compilation nonché l’interruzione della promozione a prezzi stracciati, lamentando il danno economico e di immagine arrecato dall’operazione. Ma la situazione, a dispetto del fitto scambio di lettere e telegrammi intercorso tra i protagonisti della vicenda, è ancora in alto mare. Oscurato il sito attivato da CD Flash per la vendita on-line dei 41 titoli, la vendita telefonica sarebbe ancora in corso, da riscontri effettuati nella serata di mercoledì 27 giugno. Nel mentre, prosegue il palleggiamento di responsabilità: Universal, in quanto puro distributore, si dichiara estraneo alla vicenda, e intima per lettera a CD Flash e Hitmania di porre rimedio a una situazione “estranea alle pratiche usuali dell’industria” e che ne pregiudica in modo grave i rapporti con la clientela tradizionale, rifiutandosi però (almeno per il momento) di ritirare il prodotto che essa stessa ha consegnato ai dettaglianti. Mentre l’etichetta Hitmania si dichiara disposta ad eliminare il coupon dalle successive tirature della compilation: che rappresentano però, normalmente, quantità irrisorie per un prodotto abituato a bruciare quasi tutto il potenziale di vendita in poche settimane. Una situazione antipatica e ingarbugliata, insomma, e probabilmente destinata a lasciare strascichi più lunghi di quanto farebbe supporre la considerazione del singolo episodio. “Non possiamo lasciare correre”, ha dichiarato a Rockol la presidente FISMED Norina Vieri, “perché questo autorizzerebbe le major ad ogni genere di prevaricazione, d’ora in poi, nei nostri confronti. La vicenda, per noi, apre una serie di questioni in cui è possibile ravvisare un’ipotesi di concorrenza sleale: non ultima quella della vendita sotto costo, dato che il prezzo offerto al pubblico per i dischi oggetto della promozione è inferiore a quello che noi paghiamo per acquistare gli stessi prodotti”. La rapidità con cui Universal e Hitmania hanno aperto il dialogo con i rivenditori fa supporre che l’”incidente” in questione possa arrivare a una soluzione abbastanza rapida: ma il polverone che ha sollevato sembra destinato invece a restare nell’aria ancora per un po’ di tempo.