La famiglia di Michael Jackson non chiede i danni al medico Murray

La famiglia di Michael Jackson ha deciso di non chiedere i danni a Conrad Murray, il medico che -secondo quanto emerso al recente processo per la morte del cantante- è da ritenersi responsabile per la prematura scomparsa dell'artista. Pochi giorni prima che il giudice Michael Pastor, lo stesso che aveva seguito l'intera e delicata faccenda legale, decidesse l'eventuale ammontare della cifra che la famiglia del Re del Pop avrebbe potuto chiedere a Murray, l'avvocato David Walgren ha comunicato al giudice che  non intende chiedere i danni. Il medico è attualmente in prigione, e si ritiene che rimarrà dietro le sbarre, causa sovraffollamento delle carceri californiane, per due dei quattro anni cui è stato condannato. La decisione di non procedere economicamente, presa da Walgren dopo aver sentito la signora Katherine, madre di Michael Jackson, è apparentemente magnanima. Ma, secondo alcune fonti, per la propria difesa Murray avrebbe speso fino all'ultimo centesimo e ora il suo conto in banca non conterrebbe neppure un dollaro. Pastor ha stabilito che, dopo questa richiesta, la famiglia di Jackson non potrà più ripensarci e dunque la decisione è da considerarsi definitiva. A Los Angeles rimangono però ancora in sospeso due casi in cui si chiedono compensi per danni subiti. Entrambe le denunce sono state sporte dai genitori dell'artista: con due atti separati, sia Katherine Jackson sia Joseph Jackson hanno denunciato AEG Live, il promoter (Anschutz Entertainment Group) che si stava occupando di quella che sarebbe stata la rentrée di Michael nel mondo dei concerti.
 

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