Dieci anni, questa la sentenza per Jamal “Shyne” Barrow, coinvolto nell’ormai celebre sparatoria del 27 dicembre ’99 al Club New York, insieme a Puff Daddy e Jennifer Lopez (vedi news). Riconosciuto colpevole di possesso illegale d’arma da fuoco, comportamenti pericolosi e aggressione (tra le accuse c’era anche quella di tentato omicidio), Shyne ha rischiato sino a 25 anni, ma sperava in una pena meno severa dei dieci anni che il giudice ha deciso di fargli scontare. Nell’udienza di venerdì scorso, il rapper si è scusato con le tre persone ferite e ha chiesto al giudice, Charles Solomon, di avere pietà per lui, di non distruggergli la vita e che quella sera ha agito per difendersi, non con l’intenzione di fare deliberatamente del male ad altri. Solomon ha spiegato che è stata per lui una decisione molto sofferta, ma necessaria. Puff Daddy si è detto scioccato dalla sentenza: “A mio parere è stata troppo dura e per quello che ne so io, lui non aveva intenzione di far male a nessuno quella notte. Le mie preghiere sono tutte per lui e la sua famiglia e continuerò a supportarlo”.
Dei dieci anni, il rapper sconterà con esattezza 8 anni e 7 mesi e poi potrà avere la libertà sulla parola. Shyne però intende lottare e ricorrerà presto in appello. A pesare sulla sentenza la dichiarazione di Natania Reuben, la più grave delle vittime, la quale ha descritto in aula in maniera minuziosa le sensazioni e il dolore provato quando una delle pallottole sparate al Club New York le ha colpito il viso.
Shyne è stato provvisoriamente ricondotto nel carcere di Rikers Island, in attesa di essere trasferito in una struttura di massima sicurezza sempre situata nello stato di New York.