Showcase 'internazionale' per Carmen Consoli

Vernissage internazionale, ieri sera giovedì 17 maggio, per Carmen Consoli al Dee Dee’s Diner di Milano. Ad assistere allo showcase della “cantantessa” catanese sono accorsi nell’occasione, oltre agli entusiasti membri del fan club, delegati Universal (la sua casa discografica) provenienti da Francia, Germania, Svizzera, Portogallo e Inghilterra; confuso tra il pubblico anche uno dei vertici della major multinazionale, il presidente della MCA Records Jay Boberg, che ha approfittato di impegni di lavoro in Europa per cogliere l'opportunità di saggiare di persona le qualità di performer della (ex?) rockeuse siciliana. Il breve set (una quarantina di minuti), diviso a metà tra elettrico ed acustico (in linea con le esibizioni dell’ultimo tour teatrale, e arricchito dalla presenza di violino e violoncello) ha sottolineato una volta di più la doppia anima attuale della Consoli, pronta ad omaggiare la speciale platea con un vivace set multilingue che ha alternato canzoni in italiano, in francese (“Je suis venu te dire que je m’en vais” di Serge Gainsbourg, “Bambina impertinente” trasformata in “Gamine impertinente”) e in inglese (tra cui un’inedita versione di “Geisha”), pescando tra hits recenti (“L’ultimo bacio”, “Parole di burro”) e scampoli del passato (“Besame Giuda” e “Fino all’ultimo”), cover rock (“The weight” della Band di Robbie Robertson, una convincente “Mr. Big” dei Free) e numeri da sofisticata, sensuale chanteuse (“Amado mio”). Segnali di una mutazione in corso, influenzata da nuove suggestioni musicali (Carmen racconta di essersi innamorata di recente del jazz di Coltrane, Mingus, Miles Davis e della voce di Billie Holiday) che stanno portando la giovane artista siciliana verso nuove forme di espressione (“ho scritto tre nuove canzoni, una delle quali in inglese: non so come sarà il prossimo disco, forse un ibrido, forse una svolta definitiva”). Il 15 luglio, a Taormina, accompagnata da un’orchestra di 64 elementi, Carmen concretizzerà il sogno di un concerto in “abito da sera”, in stile "old fashion"(con una scelta di repertorio adeguato, a fare da corollario alle sue canzoni). Intanto, si prepara anche a mettere il naso fuori confine: i primi concerti in Francia (dove la versione “mista” di “Stato di necessità”, contenente tre brani in lingua locale, è stata pubblicata in aprile) hanno avuto ottima accoglienza, e Carmen è determinata a portare avanti il progetto. “Ho voglia di salire su un van con i miei musicisti e di girare per l’Europa, per il momento con un unico obiettivo: suonare, suonare, suonare”.
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