La polemica sui prezzi dei Cd nel nostro paese è ormai vecchia, ma ora c’è un nuovo dato che rischia di rinvigorirla. In tutta Europa solo il Portogallo vende i compact disc a prezzi più cari di quelli italiani.
Nella classifica di chi fa pagare di più la musica da ascoltare, insomma, siamo tristemente secondi: e questo dato fa del nostro paese una delle nazioni col più basso consumo pro-capite di dischi (ogni italiano acquista in media solo mezzo disco all'anno! Il tedesco medio ne acquista 2,2, mentre un giapponese ne acquista 3,2, e un francese 1,6). I dati emergono da una ricerca condotta dal Comitato Consumatori in 647 negozi di dischi in 38 città italiane. Dal sondaggio condotto è anche risultato che i prezzi dei dischi sono aumentati in tre anni di ben il 15%. Ulteriore amara verità: i negozi specializzati sono più cari del 7% degli ipermercati per la musica pop, e del 4% per la classica. Il dato si ricollega all'azione dell'autorità garante della concorrenza di mercato, che ha messo sotto inchiesta le cinque principali case discografiche presenti in Italia, accusate di essersi accordate per imporre un prezzo “di cartello” ai CD.
Nella classifica di chi fa pagare di più la musica da ascoltare, insomma, siamo tristemente secondi: e questo dato fa del nostro paese una delle nazioni col più basso consumo pro-capite di dischi (ogni italiano acquista in media solo mezzo disco all'anno! Il tedesco medio ne acquista 2,2, mentre un giapponese ne acquista 3,2, e un francese 1,6). I dati emergono da una ricerca condotta dal Comitato Consumatori in 647 negozi di dischi in 38 città italiane. Dal sondaggio condotto è anche risultato che i prezzi dei dischi sono aumentati in tre anni di ben il 15%. Ulteriore amara verità: i negozi specializzati sono più cari del 7% degli ipermercati per la musica pop, e del 4% per la classica. Il dato si ricollega all'azione dell'autorità garante della concorrenza di mercato, che ha messo sotto inchiesta le cinque principali case discografiche presenti in Italia, accusate di essersi accordate per imporre un prezzo “di cartello” ai CD.
Dall'archivio di Rockol - Music Biz Cafe, parla Davide D'Atri (presidente e ad di Soundreef)
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