Attesa per il concerto di Torino in omaggio a Michele Straniero

Si tratta di un evento irripetibile: tantissimi musicisti italiani si ritroveranno sabato sera, 31 marzo, a Torino, presso il Conservatorio "Giuseppe Verdi" di piazza Bodoni, per ricordare Michele Straniero, scomparso lo scorso 7 dicembre, una figura chiave nel processo di rinnovamento che ha investito la musica e la canzone italiana a partire dagli anni 50.

Non si tratterà di semplici comparsate perché tutti gli artisti saranno sul palco per l’intero corso della serata. Non sono quindi esclusi duetti ed esibizioni estemporanee.
L’appuntamento, organizzato dal Folkclub di Franco Lucà insieme al Club Tenco di Sanremo, rappresenta il tributo voluto e dovuto da parte di chi, direttamente o indirettamente, deve molto alla sua opera: si esibiranno Pierangelo Bertoli, Teresa De Sio, Maurizio Martinotti, Eugenio Bennato, Giovanna Marini, i Mau Mau, Mimmo Locasciulli, Massimo Bubola, Giorgio Conte, Nanni Svampa, Fausto Amodei, Franco Madau, Amerigo Vigliermo e il Coro Baiolese, Andrea Liberovici, i Troubaires, Donata Pinti, i Cantambanchi, il Coro Euterpe. Nel corso della serata Emilio Jona, Giorgio Straniero e Gianni Vattimo interverranno con brevi ricordi di Michele Straniero.
Il concerto è anche l’occasione per presentare un nuovo riconoscimento, intitolato a Michele Straniero, che il Club Tenco destinerà ogni anno al cantautore, o gruppo, nei cui testi venga dato particolare rilievo alle problematiche sociali. Anche per questo la serata sarà condotta da Antonio Silva, storico presentatore del Premio Tenco.
Michele Straniero è stato giornalista, scrittore, organizzatore, cantante, ricercatore e musicologo. L’esperienza dei Cantacronache, di cui è stato fondatore e ispiratore, e poi la sua opera di critico hanno contribuito in maniera fondamentale a traghettare la canzone italiana dalle forme ormai obsolete degli anni 50, all’esperienza tuttora in corso del cantautorato. Sul versante dell’etnomusicologia l’opera di Straniero è imprescindibile: le sue ricerche sul campo e le sue opere di commento e catalogazione dei materiali raccolti si situano tra i massimi risultati dell’etnomusicologia italiana.
Si tratta di una delle figure più interessanti del nostro panorama musicale, un intellettuale di grande vivacità e intelligenza che attraverso le sue innumerevoli produzioni, sia saggistiche che musicali, ha caratterizzato la musicologia italiana. Di grande importanza è stato anche il suo contributo allo sviluppo delle tematiche del folk revival di cui per anni è stato un attento e singolare interprete. Ha scritto molti dei testi delle canzoni dei Cantacronache, fra le quali la più rappresentativa è “La zolfara”, con musica di Fausto Amodei, in cui, raccontando un disastro in miniera, raggiunge un’intensità narrativa straordinaria. La canzone ha avuto una larghissima diffusione ed è stata incisa da vari interpreti, fra cui Ornella Vanoni.

Nella sua sconfinata produzione, escluse le centinaia di articoli su riviste e giornali, si contano 73 libri pubblicati, 33 tra LP e cassette, 20 LP come curatore e produttore artistico.
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