Facebook e Spotify: Sean Parker nega il litigio con Mark Zuckerberg

Altro che scazzottata sul London Boulevard. Sean Parker (nella foto) ha negato il presunto litigio con Mark Zuckerberg riportato nei giorni scorsi dal New York Post. L'ex fondatore di Napster nel corso di un convegno sul Web 2.0 a Los Angeles, incalzato dalla stampa, è tornato a parlare del presunto accesso diverbio che lo avrebbe contrapposto al suo socio in affari di fronte al Beverly Club, locale all'ovest di Hollywood. Il motivo? A quanto pare la ragione sarebbe il disaccordo sulla futura integrazione tra Facebook e il servizio di streaming musicale Spotify. Tutto falso però, secondo Sean. "Mi piace quella storia. Dimostra il potenziale di una piccola irrilevante indiscrezione di sprigionarsi grazie ai media", ha detto Parker riguardo ai rumors dei giorni scorsi, "Mark e io abbiamo discusso, ma non c'è stata nessuna gara di insulti quella sera". E riguardo all'integrazione con il servizio di musica streaming Spotify, che lui stesso ha lanciato negli Stati Uniti, Sean ha aggiunto: "La cosa più ovvia è che Spotify dà accesso agli 800 milioni di utenti di Facebook e dà la possibilità alla musica di viralizzarsi al massimo. Non l'abbiamo mai pensato come un network di profili, ma come un modo per prolungare dei contenuti multimediali. Io non mi arrendo, ho sempre avuto il sogno di un servizio di condivisione musicale che legasse le persone di tutto il mondo senza limiti. Ho già messo in ginocchio l'industria discografica con Napster, so come funzionano queste cose".
Secondo molti però, l'accesso allo streaming potrebbe accentuare un problema già presente in Facebook, quello della privacy degli utenti. Ma anche su questo Parker è sembrato piuttosto diplomatico. "Facebook non ha nessun problema di privacy, ma un problema di eccesso di informazioni dagli utenti avanzati. E' in inquietante, forse. Ma c'è un inquietante cattivo e un inquietante buono, come in questo caso", ha ribattuto lui.

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