Sempre secondo la sua testimonianza, Puffy non ha mai detto all’autista di passare con il semaforo rosso, né di aver mai richiesto indicazioni circa l’apertura dello scomparto segreto dell’auto sulla quale viaggiavano. Il rapper ha inoltre negato di aver gettato una pistola dal finestrino dell’auto, perché lui non ne aveva una.
L’avvocato dell’accusa, Matthew Bogdanos durante il suo contro-interrogatorio si e’ poi lanciato in un paragone “discografico” accusando Puff Daddy di aver modificato la sua testimonianza (rispetto a quella resa precedentemente alla polizia) come farebbe in studio di registrazione prima di registrare un disco. Puffy, dimostrando grande calma in questa fase dell’interrogatorio, ha candidamente risposto di non aver mai cambiato una canzone prima di registrarla. Bogdanos ha allora rispolverato una vecchia questione, ovvero un episodio del ’95 nel quale Puff Daddy avrebbe aggredito, minacciandolo con una pistola, il fotografo del New York Post, Gary Miller, ma il rapper ha negato di avere una pistola in quell’occasione. Il giudice Solomon ha quindi richiesto all’avvocato dell’accusa, di astenersi dal porre domande relative a fatti precedenti che non hanno rilevanza sul processo in corso.