
Nell’attesa che il giudice newyorkese Marilyn Hall Patel rimetta mano all’ordinanza di chiusura di Napster, così come richiesto lunedì 12 febbraio dalla Corte di Appello di San Francisco (vedi news), crescono – in senso letterale e figurato – le quotazioni dei rivali legittimi del sito di Redwood City. La notizia della sentenza che impone a Napster di cessare il traffico non autorizzato di file musicali in rete ha fatto lievitare al Nasdaq di New York le azioni di società come RealNetworks, Liquid Audio, MP3.com e EMusic, improvvisamente rilanciate dalle aspettative degli investitori circa l’apertura di nuove opportunità di collaborazione con le maggiori case discografiche. Né sono mancate, da parte dei principali rivali di Napster, parole di soddisfazione per l’esito della sentenza. “Ci fa piacere che la corte distrettuale sia chiamata ad emettere una nuova ingiunzione in grado di bloccare effettivamente la distribuzione non autorizzata di file musicali”, ha commentato senza perifrasi il presidente di EMusic Gene Hoffman, il quale più volte in passato ha accusato Napster di avere praticamente messo fuori gioco il suo sito che distribuisce musica autorizzata in abbonamento. Parlando ai giornalisti dell’agenzia di stampa Reuters Dave Goldberg, numero uno di Launch.com, si è augurato che la condanna di Napster possa consentire al suo sito di allargare la base degli accordi di licenza stipulati con le major per il webcasting di video musicali e che al momento lo vedono collaborare con le sole EMI e Warner Music. Anche Rob Glaser, presidente di RealNetworks, è intervenuto sulla vicenda con un comunicato stampa in cui definisce la sentenza un passo importante nel mettere una pietra sopra alla pirateria su Internet e nel quale si augura che l’industria cominci ora a “costruire opportunità di business che rispettino gli interessi legittimi di consumatori, artisti e detentori dei diritti”.
Una dichiarazione di “fedeltà” a Napster è arrivata invece, nella giornata di lunedì, dal partner-azionista Bertelsmann, che ha ribadito l’intenzione di lanciare in collaborazione con la società un servizio di file sharing autorizzato e a pagamento entro il mese di luglio. Intanto, gli uomini di Napster sono già al lavoro per preparare i ricorsi in tribunale contro la decisione della corte californiana e mobilitare la base dei propri utenti (50 milioni di persone, secondo le ultime stime). Nascerà, come qualche osservatore americano ha già pronosticato, un nuovo movimento anti-proibizionista?
Una dichiarazione di “fedeltà” a Napster è arrivata invece, nella giornata di lunedì, dal partner-azionista Bertelsmann, che ha ribadito l’intenzione di lanciare in collaborazione con la società un servizio di file sharing autorizzato e a pagamento entro il mese di luglio. Intanto, gli uomini di Napster sono già al lavoro per preparare i ricorsi in tribunale contro la decisione della corte californiana e mobilitare la base dei propri utenti (50 milioni di persone, secondo le ultime stime). Nascerà, come qualche osservatore americano ha già pronosticato, un nuovo movimento anti-proibizionista?
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