“Ho voluto fare qualcosa per rivalutare il dialetto, che ai nostri giorni, viene troppo spesso giudicato ‘volgare’, da ignoranti, invece è importantissimo perché rappresenta le nostre radici culturali”, spiega Mingardi che si è divertito anche a vestire i panni di famosi eroi del fumetto per la copertina dell’ album: “Il fumetto è stata l’ ultima grande forma di comunicazione prima della televisione. Sull’immagine di copertina ho deciso di apparire con i capelli dei personaggi de ‘I Simpson’ perché volevo dimostrare che il dialetto, bandito come linguaggio ‘da osteria’ in realtà, attraverso la parolaccia si è spostato di 30 anni e ci viene comunque presentato quotidianamente. In particolare il dialetto romagnolo, che con i fumetti ha molto a che spartite: molte delle nostre parole dialettali somigliano alle varie espressioni onomatopeiche che troviamo nei fumetti: da gulp! a sbang!”.
La realizzazione del disco è stata accompagnato da quella di un filmato girato con l’aiuto di Roberto Serva, fotografo (naturalmente bolognese) che ripercorre l’evoluzione della lingua dialettale e che, probabilmente, verrà trasmesso nelle sale cinematografiche della regione prima del secondo spettacolo serale.
“Adesso continuerò la promozione del disco che, distribuito in Emilia Romagna da Dicembre scorso è già disco d’oro. Sarò impegnato in un tour che vedrà al mio fianco un ospite a sorpresa (che cambierà di volta in volta) tra gli artisti che hanno cantato con me”.