Steve Albini sugli Odd Future: 'Stronzi che fanno musica sull'essere stronzi'

Steve Albini, già produttore di - tra gli altri - Pixies e Nirvana, guru dell'indie americano grazie al suo manifesto "The problem with music" e tra le figure di spicco del panorama noise statunitense coi suoi Shellac, è uno che di solito parla poco, ma che quando parla scatena l'inferno. Lo scorso ottobre, con un aplomb inscalfibile, definì i Sonic Youth "venduti", tacciando il mondo della moda di essere "disgustoso e ridicolo". A quasi un anno di distanza, il musicista-fonico-pensatore torna ad offrirci uno dei suoi gustosi strali, stavolta diretto agli Odd Future, collettivo hip hop californiano col quale l'artista, insieme agli Shellac, ha avuto la sfortunadi di dividere un pullman in un terminal aeroportuale spagnolo nel corso della passata primavera. "Ho passato 40 minuti su un bus con questi cazzoni, lo scorso maggio, e devo ammettere che mai come allora mi è venuta voglia di strangolare qualcuno", ha raccontato Albini: "Ero con gli Shellac e altri passaggeri all'aeroporto di Barcellona. Loro sono arrivati in ritardo, facendo versi da scemi, insultando l'autista, facendo discorsi osceni a voce alta e chiamando chiunque si fosse rivolto a loro 'frocio'". Dopo questa esperienza, Albini ha ascoltato attentamente la musica degli Odd Future, traendone le seguenti conclusioni: "Sono consapevole che ci siano delle brave persone che producano pessima arte e, viceversa, pessime persone che producano ottima arte. Sono altresì convinto che gli Odd Future abbiano il diritto di rappare di ciò che vogliano, della loro vita e delle esperienze che abbiano vissuto. E' certo, però, che quello degli Odd Future non sia il caso di gente normale che faccia musica sull'essere stronzi, ma di stronzi che facciano musica sull'essere stronzi".

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