Gli U2 entusiasti del "sogno" realizzato a Sarajevo

Era proprio Bono quello che, martedì scorso, gridava dal gigantesco palco del Pop Mart Tour "Viva Sarajevo! Fuck the past! Kiss the future! Viva Sarajevo!" di fronte a 45mila persone in delirio.
Erano gli U2 del concerto di Sarajevo, una tappa fondamentale per tutta la loro carriera, visto che da anni Bono e compagni seguivano la situazione bosniaca. "Il fatto che possiamo andare lì adesso e fare non solo un concerto, ma lo stesso concerto che abbiamo già fatto a Parigi, New York o Londra, credo che sia la dimostrazione di come le cose a Sarajevo stiano tornando normali", ha detto il chitarrista del gruppo The Edge prima del concerto. Per il gruppo questo concerto ha realizzato un sogno che dura ormai da tanti anni, come ha spiegato Bono: "Stiamo lavorando a questo concerto dal 1993, quando eravamo in giro con lo Zoo-tv tour e facemmo un collegamento da Verona, dove stavamo suonando, proprio con Sarajevo per mostrare loro il concerto. Noi saremmo anche andati, ma i fax delle autorità del posto ce lo sconsigliarono apertamente, visto che la città allora era vittima di continui bombardamenti". Bono ha poi detto che anche Tina Turner ha accettato di portare il suo nuovo tour a Sarajevo, e riferendosi alla gente bosniaca ha aggiunto: "L’unica cosa che non vogliono è la nostra pietà. Non vogliono che ci siano rockstar a fare i padrini della loro ricostruzione. E allora non dobbiamo fare altro che fare il nostro mestiere, suonare le nostre canzoni e fargliele ascoltare".