E’ successo nel 2000: 9 marzo

Da Beethoven a Madonna: lo ‘stile moderno’ di William Orbit (9 marzo 2000)

Alto, magro, pallido, con due occhiali dalla robusta montatura nera: è il produttore più in voga del momento ma ha l’aria un po’ da "nerd" William Orbit, autore di "Pieces in a modern style", antologia di autori "classici" riproposti al sintetizzatore. «E’ un progetto che non ha nessuna strategia alle spalle, anche se non nego che la sua riuscita e il suo successo commerciale mi stanno facendo pensare a un bis, magari dedicato alla lirica, e con cantanti pop a interpretare celebri arie. La musica classica è un’autentica miniera d’oro, anche se per certi aspetti è un campo minato. Non ho una formazione musicale classica, né ho voluto "educare" gli ascoltatori all’ascolto di Haendel o Vivaldi: mi sono interessato solo recentemente di musica classica. Ho solo voluto esprimere emozioni mediante musiche di diverse ere. Poca gente lo ha fatto in passato, e nessuno lo ha fatto in questi ultimi anni».

D’accordo, ma perché queste scelte, che mettono fianco a fianco gente come Satie e Haendel, che difficilmente sarebbe uscita a cena insieme? Orbit accenna un raro sorriso: «L’idea di bisticci virtuali tra questi musicisti mi piace. Certamente Cage e Mascagni non si sarebbero trovati bene assieme. Ma proprio per questo è interessante confrontare l’impatto emotivo di autori dall’impostazione così diversa». Se non ci fosse un autore oscuro come il polacco Gorecki, verrebbe il sospetto di scelte commerciali alla Liberace, per non dire Pavarotti.
«Ho parlato proprio ieri con Gorecki al telefono, purtroppo non ci siamo detti granché, perché il mio francese non è dei migliori. Comunque anche per quanto riguarda i musicisti più famosi tra quelli che ho affrontato, non credo di aver scelto i loro brani più scontati. Ad esempio, non molti conoscono l’Opera 132 di Beethoven».
Durante la chiacchierata, che Rockol proporrà nella sua versione completa nella sezione Interviste, Orbit ha anche accennato alla possibilità di portare in tour uno spettacolo tratto da "Pieces in a modern style". «Ma certamente non basterebbe far sedere la gente in un teatro e riprodurre il disco davanti a loro. Mi piacerebbe fare qualche tipo di spettacolo con questa musica, ma non ho ancora in mente quale».

Alla fine, inevitabilmente, il discorso va su Madonna: i due si sono reciprocamente "miracolati", dal momento che con la collaborazione in "Ray of light" lei si è rilanciata, e lui ammette «Solo con quel disco sono diventato un produttore. In effetti però molti trascurano il fatto che i brani sono prodotti da Madonna/William Orbit, ed è uno dei pochi casi in cui l’artista ha ragione di mettere il proprio nome. Ora il suo nuovo disco, per quanto mi riguarda, è pronto: i 6 pezzi da me curati sono stati mixati. Ci sono altri due produttori coinvolti, e a quel che sento dire l’uscita è imminente».
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