All'imbrunire Alexis Taylor degli Hot Chip ha preso il controllo della consolle riversando sul pubblico - sempre più numeroso - sciabolate di beat: martellando con casse profondissime la platea l'artista londinese - complice l'oscurità - è riuscito a far ballare praticamente metà parterre, quella immediatamente antistante al main stage. Questioni di orari - e qualche slittamento, all'inizio - hanno costretto il dj alla sovrapposizione con Tyler Noze, primo artista di scena sull'Electro Stage: carichissimo - e seguito da un pubblico attentissimo che ha riempito all'inverosimile la struttura che ospita il palco secondario - il dj milanese ha macinato electro riuscendo quasi - al culmine del suo set - a coprire, almeno nella sua metà parterre, il collega all'opera sul palco più grande. In platea, però, l'atmosfera che si respira è di attesa. In tanti, tantissimi, qui aspettano solo loro, i Chemical Brothers: Tom Rowlands e Ed Simons, arrivati di corsa nel backstage, direttamente dal loro alloggio, sono a ragion veduta gli headliner indiscussi della serata, capaci di mettere d'accordo il pubblico più "rock oriented" (e ce n'è parecchio, questa sera, che gira - nemmeno troppo - spaesato tra i clubber vestendo t-shirt di Clash, Jimi Hendrix e persino Johnny Cash) e quello più avvezzo ai dancefloor. La loro scenografia ha richiesto un cambio palco che ha visto all'opera diversi tecnici, che - tra qualche minuto - dovrebbero permettere ai "fratelli chimici" di mettere piede sulle assi del main stage.
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04/06/2011