Cloud e 'music intelligence': accordo di collaborazione tra Rdio ed Echo Nest
Grazie a un accordo appena siglato tra le due società, gli sviluppatori indipendenti di applicazioni musicali che si appoggiano ai programmi di “music intelligence” (API) sviluppati da Echo Nest avranno accesso diretto al catalogo di canzoni gestito dal servizio di streaming audio Rdio (8 milioni di brani licenziati dalle case discografiche).
Ciò significa che le applicazioni stesse (per Internet e dispositivi mobili), create utilizzando il sistema “intelligente” di Echo Nest che permette di organizzare la musica in base all’anno di pubblicazione, al genere, ai bpm e ad altre caratteristiche salienti, potranno essere confezionate sfruttando uno “sportello unico” di licenze che velocizza e semplifica enormentemente il lavoro degli sviluppatori, evitandogli di dover richiedere permessi ai singoli detentori dei copyright. Un primo esempio di app disponibile per gli abbonati di Rdio è Music Maze, un servizio Internet che funziona come un albero genealogico musicale: digitato nella barra di ricerca il nome di un artista, il programma ricerca, compila e trasmette in streaming una sequenza di canzoni assimilabili per stile e genere. .
Con l’emergere della cloud music come modalità di consumo della musica registrata, la collaborazione tra servizi di streaming on-demand, sviluppatori di applicazioni e case discografiche si sta facendo sempre più stretta. Lo scorso mese di febbraio Echo Nest aveva già siglato un accordo di partnership con la Island Def Jam, che apriva di fatto ai creatori di app l’intero roster e catalogo dell’etichetta del gruppo Universal Music; nel consiglio di amministrazione di Rdio (servizio di scoperta e condivisione musicale creato da Niklas Zennstrom e Janus Friis, inventori di KaZaA e di Skype), siede dallo stesso mese Rob Cavallo, presidente dell’etichetta Warner Brothers Records (gruppo Warner Music).