Slash: 'I Guns N' Roses mi avrebbero ucciso'

Il chitarrista, dalla Pennsylvania dove si trova per un concerto con gli Snakepit – “spalla” degli AC/DC – ha concesso un’intervista a “Rolling Stone”, nella quale ha raccontato a ruota libera del passato (i Guns N’Roses), del presente (il disco “Ain’t life grand”) e il futuro (sempre gli Snakepit). Dei G’n’R, Slash dice: “Una cosa che posso dire con tutta onestà è che ci sono voluti anni prima che qualcuno si accorgesse che sapevamo davvero suonare. Un sacco di gente veniva ai concerti solo per vedere se cadevamo in pezzi o facevamo a botte o ci saremmmo ubriacati. E se non succedeva, qualcuno lo faceva succedere per noi. (…) Una canzone che dedicherei ad Axl Rose? Un pezzo dei Thin Lizzy: ‘Thunder and lighting’”. Sul perché le cose con il tempestoso frontman siano poi andate a rotoli, commenta: “Il primo disco degli Snakepit era assolutamente basato sul divertimento. Non aveva menate: era quello che ci piaceva fare. L’ho portato in giro con 108 concerti in quattro continenti. E questo è quanto, per me poteva finire lì. Ma quando sono tornato con i Guns e ho visto in che stato erano, è stato come se avessi assaporato il mondo reale e non potessi più stare lì dentro. Stare coi Guns mi avrebbe ucciso. Quindi me ne sono andato e ho cominciato a suonare in giro e incontrare musicisti, facendo un tour di 7-8 mesi che non era una cosa da prendere troppo sul serio. Ma tutti continuavano a chiederci di fare altri concerti, e alla fine mi sono deciso a prendere seriamente gli Snakepit. Diventeranno il mio lavoro. (…) Uno dei maggiori sacrifici che si fanno in questo lavoro è rinunciare a tutto: la tua intera esistenza diventa il rock and roll. E se smetti di farlo, che c**** ti metti a fare?".
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