Pete Doherty assente (quasi) giustificato alla "prima" del docufilm "The Libertines - There are no innocent bystanders" sui Libertines. Alla proiezione, che ha inaugurato la kermesse cinematografica londinese East End Film Festival, c'erano tutti: l'altro cantante e chitarrista Carl Barat, il bassista John Hassall e il batterista Gary Powell. Al Troxy, dove era programmata la proiezione sulla band che è tornata assieme lo scorso anno ma solamente per esibirsi al festival di Reading e Leeds, mancava Pete. Il regista Roger Sargent, come per giustificare il musicista, ha detto al quotidiano britannico "The Independent": "Doherty ha trovato questo documentario molto emotivo e difficile da guardare". E poi: "Per un motivo o per l'altro sono stati
tutti molto onesti e aperti con me. E sono stati anche molto onesti e aperti l'uno con l'altro, cosa che rende il lavoro piuttosto difficile da vedere. Qui è la prima volta che uno è in grado di vedere la verità vera. Sicuramente fino ad allora Pete aveva raccontato un sacco di bugie. E' un tipo molto dolce, e anche la persona più intelligente che abbia conosciuto in vita mia. Una delle ragioni per cui, credo, la gente entra in conflitto con lui è che lui è molto affascinante, molto carismatico; tutti quelli che lo conoscono, in un certo senso, si innamorano di lui. E ciò può avere buoni e cattivi risultati, come abbiamo visto negli ultimi anni".
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28/04/2011