Mark Knopfler, intervistato da Jam, ha rifiutato di parlare della questione che lo separa dal fratello: la gestione delle royalties dei primi due dischi, “Dire Straits” (1978) e “Communique” (1980). Nell'intricata questione è coinvolto anche l’ex-manager dei Dire Straits e di Mark Ed Bicknell.
Ben diverso l’atteggiamento di David, intervistato in esclusiva dalla rivista, che ora svolge come attività primaria il web designer. “Ha sacrificato la sua umanità pur di diventare sempre più famoso. E mi ha scaricato quando avevo bisogno del suo aiuto” ha raccontato a Jam David, che ha aggiunto di avere lasciato il gruppo perché “era tempo di diventare l'autore della mia vita piuttosto che lo strimpellatore per i sogni di qualcun altro. Nemmeno Mark era felice al tempo dei Dire Straits. Recitava. Avrebbe dovuto mollare tutto, ma era difficile farlo una volta raggiunto tanto successo e circondato da contabili che contavano nervosamente gli incassi”.
I Dire Straits, spiega Jam, “sono al centro di una delicata disputa sulle royalties dei primi due album che oppone Mark e David Knopfler, (...) Il secondo afferma che, attraverso un “trucchetto” legale, gli sono state sottratte parte delle royalties dovute. I nodi sarebbero arrivati al pettine con la pubblicazione due anni fa del greatest hits 'Sultans Of Swing': i costi promozionali del disco, alla cui definizione David Knopfler non ha preso in alcun modo parte, avrebbero inciso pesantemente sulle entrate del musicista, grosso modo dimezzando le royalties”. Secondo Jam, però, nessuna azione legale sarebbe stata intrapresa al proposito. I due "fratelli in armi" non si parlano ormai da anni. David ha provato varie volte a contattare Mark, senza ricevere risposta. “Quando, tempo fa, papà Knopfler è morto i due fratelli si sono incontrati al funerale”, conclude l’articolo di Jam, firmato da Claudio Todesco, “David ama ricordare che uno proverbi preferiti del padre era 'if there’s a will, there’s a way', volere è potere. Chissà se anche Mark rammenta quelle parole”.