«Abbiamo rischiato che il Festival finisse a Mediaset».
Agostino Saccà, recentemente nominato direttore di RaiUno, svela il tremendo pericolo corso dall'azienda, sventato blandendo il Comune di Sanremo in ogni modo: allestendo un ufficio Rai direttamente in loco e inserendo Sanremo - la "Nashville italiana", secondo Saccà - tra le città di cui viene data la temperatura nei programmi Meteo: privilegi mai concessi a paesi che non sono capoluogo di provincia. Peraltro il Comune di Sanremo è ancora libero di accordarsi, nel 2000, con il network rivale. In ogni caso, da ora in poi, «Per tutto l'anno tutti i varietà di RaiUno, compresa "Domenica In", seguiranno una politica musicale con un occhio al Festival. Sanremo era un fungo nel deserto, e noi eravamo indeboliti dalla mancanza di una strategia per la musica».
In preparazione anche una trasmissione specializzata, "Taratatà", la cui conduzione potrebbe essere affidata a Enrico Silvestrin. Il titolo fra parentesi non è nuovo a chi capta il segnale di France 2: si tratta di una delle migliori trasmissioni musicali degli ultimi dieci anni. E' probabile che la Rai ne abbia acquistato il format per chissà quanto, con la tipica attitudine di chi è cronicamente privo di idee e acquista quelle degli stranieri coi soldi degli italiani.