Proprio con un repertorio di cover dei Police, infatti, Fabi ha iniziato a suonare: «Quando avevo 14-15 anni erano il gruppo rock per eccellenza, quindi quando ci si ritrovava in cantina per fare musica con gli amici spesso si partiva con un pezzo dei Police. Tant’è che conosco tutto il loro repertorio, anche i lati B dei singoli». E’ per questo che la musica di Sting è diventata parte integrante della sua ispirazione: «E’ come se ci fosse un filo sottile che mi unisce a lui, anche se siamo persone lontanissime per collocazione geografica e per livello artistico. E’ una conferma che certe sensibilità in qualche modo si attraggono».
Niccolò Fabi farà da supporter a Sting in tutte le serate del tour italiano: dopo Montesarchio, il tour farà tappa il 7 maggio a Pesaro, l’8 a Casalecchio di Reno (BO), il 10 a Torino, il 12 a Bolzano, il 19 a Firenze e il 20 a Verona. Fabi anticipa: «Di mio suonerò poco: l’importante per me è cercare di fare una cosa concisa, ma emozionante, dando la possibilità alle persone di riconoscere le canzoni più note. Farò ascoltare due o tre pezzi del disco nuovo e quattro brani più conosciuti. Offrirò, insomma, un piccolo riassunto di quello che ho fatto fino ad ora».
Con Fabi sul palco ci saranno Francesco Valente e Danilo Pao alle chitarre, Mario Puccioni alle tastiere, Lorenzo Feliciati al basso e Daniele Jacono alla batteria. Niccolò, invece, imbraccerà solo la chitarra acustica, a differenza di quanto ha fatto nel disco, dove ha suonato praticamente tutti gli strumenti. «In studio mi piace di più suonare da solo, perché posso costruire piano piano il tutto, mentre dal vivo è bello suonare tutti insieme». Per il "suo" tour ufficiale, da protagonista, l’appuntamento è per la prossima estate.