Il brano "Dipende" - un inno orecchiabile alla relatività, in cui l'impronta jovanottiana è riconoscibile in molti passaggi - è dunque un «regalo» al pubblico italiano, «per ringraziarlo dell'entusiasmo con cui ha accolto "La flaca" e per rendere più facilmente comprensibile un testo che, con il suo sguardo positivo sulle cose, dice molto della nostra filosofia». Ma, a parte questo, la versione italiana è anche un modo per far parlare di "Depende", album che in Spagna è vecchio di oltre un anno - e ha già venduto come "La flaca" - ma da noi arriva alla metà del prossimo aprile. Un disco con cui gli Jarabe De Palo sperano di raggiungere l'obiettivo di «far capire che siamo un gruppo, non una canzone. E che la nostra musica è un mix di influenze molto varie, che vanno dal rock al flamenco».
In contemporanea con l'uscita del disco, è in programma anche un minitour italo-svizzero che, tra l'11 e il 16 aprile prossimi, toccherà Roma, Firenze, Modena, Bellinzona e Milano. E a proposito dello show dal vivo, Pau anticipa che «non c'è ancora nulla di definito, nel senso che non ne abbiamo parlato nei particolari, ma è molto probabile che una capatina sul palco Jovanotti la farà». In questo periodo di relativo risposo - Pau e gli altri membri del gruppo sono reduci da un anno in giro per il mondo a promuovere insieme "La flaca" e "Depende" e adesso stanno pensando alle canzoni per un nuovo album - l'impegno italiano è uno dei pochi in programma, «ma è un vero piacere, perché da un sacco di tempo volevamo venire a suonare nel vostro paese». Chi li ha visti esibirsi davanti a un pubblico giura che l'atmosfera che si respira durante i concerti degli Jarabe De Palo è qualcosa di diverso dalla semplicità sensuale de "La flaca". «Sì, il concerto ci rappresenta in modo più autentico. Per questo spero che venga un sacco di gente a sentirci suonare, perché so che li conquisteremo, che li faremo innamorare della nostra musica».