A soli due anni di distanza da “Psiche”, Paolo Conte torna con un nuovo disco di inediti, “Nelson”, in uscita domani 12 ottobre. Per presentarlo, l’avvocato ha scelto una rigogliosa e grossa villa - Villa Necchi Campiglio, gestita dal FAI e nascosta nel centro di Milano. “Nelson è semplicemente il nome di un bellissimo, grosso cane di cui sono stato il padrone. E viceversa”, ha raccontato Conte, ai giornalisti assiepati in una sala, con molti venuti apposta dall’estero. “E’ stato con noi 12 anni ed è mancato due anni fa: era un pastore francese, aveva un carattere difficile, ma orecchie musicali: lui si accucciava lì con me, mentre suonavo. Io avevo il vezzo di finire le mie sessioni sempre con una frasettina musicale di Fats Waller, e lui aveva imparato a riconoscerla: quando la sentiva si alzava”, ricorda l’Avvocato. Il cane è ritratto in copertina con un dipinto originale e recente di Conte, anche se nell’album non ci sono poi singole canzoni a lui dedicate. L’altra dedica del disco è a Renzo Fantini, storico manager scomparso recentemente: “E’ stato un amico carissimo fino in fondo, uno dei pochi. Dal punto di vista professionale è stato una guida. Era molto dandy e chic, sapeva interpretare le nuove tendenze con un gusto storico.... Mi è molto mancata la discussione, ma molte di queste canzoni lui le ha comunque sentite”.
Il disco segna comunque un periodo di insolita prolificità per Conte: tre dischi di inediti in sei anni, dal 2004 (“Elegia”) ad oggi. Non male per un artista che fino a poco tempo fa dichiarava apertamente il suo amore per i concerti ma la difficoltà nello scrivere canzoni nuove: “Non mi dispiace contraddirmi, la passione e la curiosità artistica sono sempre alte, vorrei continuare a fare il pensionato così e ogni tanto incidere”, spiega affabile.
Tra una canzone dedicata a Dino Crocco - “L’orchestrina”, riferimento al suo mestiere di intrattenitore musicale nei locali notturni tra anni '50 e '60 - e una dedicata ai personaggi dello scrittore inglese Wodhouse, “Jeeves”, Conte questa volta più che altre viaggia tra diverse forme d'espressione: spagnolo, francese, inglese e napoletano. “Io mi vergogno a far sentire le mie versioni in lingua estera agli stranieri”, si schernisce. “Però l’atmosfera di certe canzoni le richiedeva. Chiedo sempre le attenuanti generiche, sia agli spagnoli che ai francesi ma anche ai napoletani quando canto nel loro dialetto.... Quando suono a Napoli, c’è sempre qualcuno che del fondo del teatro mi grida 'Avvocato, concesse!' ”.
Il disco contiene “Clown”, seguito ideale della celeberrima “Max”: “E’ un brano molto astratto, non ho messo molte parole e per questo assomiglia a ‘Max’. Un po’ mi sento legato a questa dimensione del far ridere e piangere: quando sali sul palco devi attraversare una dimensione per raggiungere un pubblico... Il mio è un pubblico con caratteri precisi, che si somiglia anche all’estero nonostante le barriere culturali. E’ un pubblico che non è schiavo della moda e libero nei suoi pensieri, e io voglio lasciarlo così".
Conte - che oggi ha ricevuto anche un premio dalla PMI “per l’alto contributo alla valorizzazione della cultura musicale Italiana nel mondo” - sarà in tour dal 28 ottobre: partenza da Baden Baden, diverse tappe in Europa con alcune date già programmate fino all’ottobre del 2011 (Amsterdam); in Italia, per il momento, passaggi fissati a Milano (5 concerti agli Arcimboldi a partire dal 9 novembre) e Roma (altrettanti, a partire dal 30 dello stesso mese, all’Auditorium Conciliazione). Come da tradizione, il suo affezionato pubblico non dovrà però aspettarsi troppe canzoni nuove nello spettacolo: "Ne mettero pochissimo, il pubblico deve avere il tempo di abituarsi. Il pubblico celebra se stesso ai concerti, è una festa della nostalgia, si ricorda quando si era venuti magari 10 anni prima.... C’è un gruppo di canzoni a cui non posso rinunciare e le altre le inserirò poco per volta”.
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11/10/2010