Durissima la Trovato: «Non era previsto un mio ritorno così. Dunque i cosiddetti esperti mi hanno "sbattuto" al decimo posto per essere sicuri di non farmi vincere. Un gioco talmente palese... Ma per me la grande vittoria è stata lunedì sera (quando è arrivata prima con i voti della giuria popolare, ndr), il resto non conta. E poi chi sarebbero questi grandi esperti musicali? Forse un regista di film horror? Ho i miei dubbi". Ed ecco Minghi-Nava - settimi all'inizio, quindicesimi per gli esperti, 14esimi in graduatoria finale - ieri pomeriggio sul palco del teatro Ariston a polemizzare con i giornalisti (Minghi: "Sento dire che a Sanremo non vengono cantautori, vorrei ricordare che io lo sono") e con il verdetto finale, dietro le quinte: "E' chiaro che la giuria di esperti - spiega Mariella Nava - si è fatta condizionare e ha deciso di portare su una musica diversa e giù l'altra. Ma hanno tralasciato chi questo mestiere lo fa da una vita, anche con innovazione". Più sportivi i Matia Bazar. "Fa parte delle regole del gioco - dicono - e se non sei pronto ad accettarle, meglio stare fuori. Ma almeno per una settimana ci siamo cullati sul risultato popolare che ci ha molto gratificato. Gli esperti? Stanno cercando di dare una linea nuova al festival: meno tradizione più modernità". Soddisfatti invece i "salvati". "Sono pronto a tornare il prossimo anno", annuncia Morandi. "La giuria di esperti ha lavorato bene - commentano Bersani e Gazzé -. Se esiste una realtà musicale diversa, l'underground, va evidenziata anche a Sanremo. Questa classifica lo prova. Dovrebbero votare insieme, l'ultimo giorno, esperti e popolari. Non si può dare un giudizio dopo la prima sera: chissà, ora potremmo essere tra i primi tre"».
Polemiche con strascico legale segnalate da "Il Giorno". «Gli organizzatori del Festival hanno trasferito all'ufficio legale della Rai gl'incartamenti relativi al "caso" di Padre Alfonso Maria Parente, il "frate-rock" del Convento di Padre Pio classificatosi sesto nel girone "Nuove Proposte", al centro di un caso con risvolti che vanno dalla truffa al falso ideologico. Per poter partecipare alla gara, infatti, il religioso ha dichiarato di essere nato il 29 marzo 1966, ma il "Secolo XIX" prima ha scovato un documento della Curia provinciale dei Cappuccini di Foggia da cui risulterebbe nato nel '62 e, mentre sabato Parente smentiva, ieri ha pubblicato una dichiarazione in cui il frate stesso ammette: "Sì, ho 38 anni". Se così fosse, dato che il regolamento della sezione giovani impone ai concorrenti di non aver compiuto il trentacinquesimo anno di età al momento dell'iscrizione, Parente andrebbe squalificato, col rischio di far scivolare nell'illegalità anche l'intero risultato finale». E a minacciare la querela c’è anche la madre di Jenny B., Concetta Bersola. La madre naturale della vincitrice di "Sanremo giovani" dice: «Vorrei che Jenny avesse il cuore buono e bello come la voce. Invece leggo su un giornale che io mi sarei fatta viva solo perché ha fatto successo. Se il mio avvocato mi dà il consenso per querelare Jenny per diffamazione, io lo faccio. (...) Posso anche chiedere la perizia mentale di Jenny. Ma mi conviene? Non la chiederò perché non voglio danneggiarla, non voglio crearle problemi. Lei ora si trova su un palco, pensa di essere arrivata. Ma non è così».