A proposito di sogno, il personaggio del "Supercafone" non ha rischiato di diventare un incubo? «In realtà no. Perché anche nella peggiore delle eventualità, ovvero quella di rivelarsi "meteora" di un’estate, sarebbe stata pur sempre l’avventura di uno che viene dal basso, arriva in alto, poi magari torna in basso - ma intanto è andato in qualche posto e ha visto e imparato certe cose, non è rimasto in basso... La cosa si rifletterà anche nel mio prossimo disco, in uscita a giugno: in questo momento mi trovo "overground" dopo essere stato un sacco di tempo "underground". E quindi anche a metà tra la cosiddetta "scena rap" e il bisogno di comunicare con gente cui non sto a spiegare, che so, cos’è esattamente un MC».
Si era diffusa la voce di una tua presenza a Sanremo. «E’ andata così: ho comprato il giornale, e ho letto: "Piotta al Festival". Non ne sapevo nulla. Non sono contrario per partito preso, ma devo dire che non mi piace la gara. Non penso che si possa fare una gara tra me, Al Bano e la Piccola Orchestra Avion Travel. Ognuno è bravo a fare quello che fa. Invece, molto probabilmente andrò al Dopofestival».