C’è una storia di successo degna di nota, nel panorama desolante dell’industria discografica di questi ultimi anni: il Beggars Group di Martin Mills, la più grande delle indies inglesi, è l’unica società musicale a comparire nella Track 100 compilata dal Sunday Times, la lista delle 100 aziende inglesi indipendenti (e non quotate in Borsa) a maggior tasso di crescita: la casa discografica figura al trentaseiesimo posto della classifica, avendo registrato tra il 2006 e il 2008 un incremento di fatturato sul mercato internazionale dell’84,27 %, passando da 5,7 a 19,2 milioni di sterline (anche le proiezioni 2010, sottolinea Mills, prevedono uno sviluppo controtendenza del giro d’affari).
Nato 34 anni fa, il gruppo Beggars conta dieci filiali estere dislocate tra Europa e Stati Uniti nonché accordi di licenza in paesi come Cina e India e in territori come Asia e Medio Oriente; il suo roster include etichette come 4AD, Matador, Rough Trade e XL Recordings e artisti come Radiohead, White Stripes, Adele, Beck, M.I.A., Cat Power, The National e Vampire Weekend; in Italia marketing e promozione del catalogo sono seguiti dalla Spin-go.