'Boicottaggio musicale' a Israele, la risposta di John Lydon

John Lydon ha ricevuto molte lettere di protesta dopo aver confermato la tappa a Tel Aviv del suo reunion tour con i PIL: come in molti ricorderanno, illustri esponenti della comunità musicale internazionale come Pixies, Elvis Costello e Gil Scott-Heron hanno deciso di annullare i propri tour in Israele dopo l'assalto in acque internazionali alla flotta umanitaria che stava cercando di forzare il blocco navale dell'esercito israeliano alla Striscia di Gaza per portare aiuti alla popolazione palestinese. L'ex frontman dei Sex Pistols ha deciso, però, di adottare un'altra linea: "Certo, laggiù hanno adottato delle politiche terribili, ma questo, purtroppo, succede tutti i giorni in ogni angolo del mondo. Non si può pretendere di separare l'artista dal proprio pubblico per il solo fatto che esistano fenomeni del genere", ha dichiarato Lydon ai microfoni della sesta emittente della BBC, "Non è questione di essere governativi o anti-governativi: per tutta la mia vita non mi sono mai curato di queste cose. Faccio quello che ho sempre fatto, orgogliosamente e alla luce del sole, e lo farò anche in Israele. Ho ricevuto un sacco di lettere di critica, ma non me ne curo: andrò là per fare casino, e lo farò musicalmente".

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