L'industria musicale è in crisi da anni, i budget si restringono e i musicisti - specie quelli giovani, indipendenti e meno appetibili al "grande pubblico" - si arrabattano come possono tra "day job" (ovvero quella che, in inglese, viene intesa come occupazione professionale che fornisce il sostentamento economico) e una passione quasi mai abbastanza remunerativa da potersi trasformare in lavoro. Eppure Nancy Pelosi, prima donna nella storia degli USA a ricoprire l'incarico di Presidente della Camera dei Rappresentati al Congresso americano, è convinta che i musicisti non ancora affermati debbano lasciare il proprio lavoro "vero" per potersi dedicare a tempo pieno alla propria passione. "Vediamo la questione sotto un profilo imprenditoriale", ha detto la Pelosi: "Se vuoi concentrarti sulla tua creatività ed essere un artista, oggi puoi lasciare il tuo lavoro e dedicarti a tempo pieno alla tua arte e alle tue capacità. Perché? Perché da oggi, così facendo, potrete comunque avere accesso all'assistenza sanitaria". Negli USA l'assistenza sanitaria, fino a prima della riforma voluta dall'attuale presidente Barack Obama, essendo privata era quasi sempre legata ai contratti di lavoro: perdere un impiego, nella quasi totalità dei casi, significava perdere l'accesso alle cure mediche.
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26/05/2010