«Si tratta di una poesia che ho scritto per me stessa. Sapevo che non sarebbe diventata una canzone, ma ho sentito il bisogno di scriverla per ricordarmi di tutti quelli che mi prendevano in giro e si sbagliavano. Avevo bisogno di ricordare a me stessa che non ho fatto niente di male a nessuno. In questo modo mi dico che quando qualcuno è cattivo con me, non dovrei farci attenzione. Il mio successo ha causato molte critiche. La cosa mi ha dato molto fastidio, e non sono riuscita a nasconderlo. Ho subito un sacco di fottuti attacchi che non ho proprio capito. Mi pare che un sacco di gente mi detesti per motivi che non riesco a comprendere. Comunque me ne sono stata tranquilla per qualche tempo e ora ho fatto questo disco, che secondo me è ancora meglio di "Tidal". Ora hanno cominciato a prendermi in giro per il titolo, ma non capisco se è perché è lungo o per quello che dice» . Difficile dirlo. In ogni caso, il titolo più esteso che viene in mente è ampiamente battuto: si tratta di "My people were fair and had sky in their hair ... but now they're content to wear stars on their brows", dei Tyrannosaurus Rex. Solo 21 parole, contro 95. Ci sarebbe anche il titolo di un album dell’italiano Gianni Togni, che iniziava con “E un giorno, entrando in un teatro vuoto…”, ma non ci ricordiamo come continuasse e non possiamo contarne tutte le parole. Qualcuno può aiutarci?
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09/11/1999
Fiona Apple spiega il titolo chilometrico del suo album
Il titolo del suo primo disco, "Tidal", deve esserle sembrato troppo corto. Per questo motivo, forse, il secondo disco di Fiona Apple porta quello che, con tutta probabilità, è il titolo più lungo della storia della musica: "When the pawn hits the conflicts he thinks like a king what he knows throws the blows when he goes to the fight and he'll win the whole thing 'fore he enters the ring there's no body to batter when your mind is your might so when you go solo, you hold your own hand and remember that depth is the greatest of heights and if you know where you stand, then you know where to land and if you fall it won't matter, cuz you'll know that you're right".
«Si tratta di una poesia che ho scritto per me stessa. Sapevo che non sarebbe diventata una canzone, ma ho sentito il bisogno di scriverla per ricordarmi di tutti quelli che mi prendevano in giro e si sbagliavano. Avevo bisogno di ricordare a me stessa che non ho fatto niente di male a nessuno. In questo modo mi dico che quando qualcuno è cattivo con me, non dovrei farci attenzione. Il mio successo ha causato molte critiche. La cosa mi ha dato molto fastidio, e non sono riuscita a nasconderlo. Ho subito un sacco di fottuti attacchi che non ho proprio capito. Mi pare che un sacco di gente mi detesti per motivi che non riesco a comprendere. Comunque me ne sono stata tranquilla per qualche tempo e ora ho fatto questo disco, che secondo me è ancora meglio di "Tidal". Ora hanno cominciato a prendermi in giro per il titolo, ma non capisco se è perché è lungo o per quello che dice» . Difficile dirlo. In ogni caso, il titolo più esteso che viene in mente è ampiamente battuto: si tratta di "My people were fair and had sky in their hair ... but now they're content to wear stars on their brows", dei Tyrannosaurus Rex. Solo 21 parole, contro 95. Ci sarebbe anche il titolo di un album dell’italiano Gianni Togni, che iniziava con “E un giorno, entrando in un teatro vuoto…”, ma non ci ricordiamo come continuasse e non possiamo contarne tutte le parole. Qualcuno può aiutarci?
«Si tratta di una poesia che ho scritto per me stessa. Sapevo che non sarebbe diventata una canzone, ma ho sentito il bisogno di scriverla per ricordarmi di tutti quelli che mi prendevano in giro e si sbagliavano. Avevo bisogno di ricordare a me stessa che non ho fatto niente di male a nessuno. In questo modo mi dico che quando qualcuno è cattivo con me, non dovrei farci attenzione. Il mio successo ha causato molte critiche. La cosa mi ha dato molto fastidio, e non sono riuscita a nasconderlo. Ho subito un sacco di fottuti attacchi che non ho proprio capito. Mi pare che un sacco di gente mi detesti per motivi che non riesco a comprendere. Comunque me ne sono stata tranquilla per qualche tempo e ora ho fatto questo disco, che secondo me è ancora meglio di "Tidal". Ora hanno cominciato a prendermi in giro per il titolo, ma non capisco se è perché è lungo o per quello che dice» . Difficile dirlo. In ogni caso, il titolo più esteso che viene in mente è ampiamente battuto: si tratta di "My people were fair and had sky in their hair ... but now they're content to wear stars on their brows", dei Tyrannosaurus Rex. Solo 21 parole, contro 95. Ci sarebbe anche il titolo di un album dell’italiano Gianni Togni, che iniziava con “E un giorno, entrando in un teatro vuoto…”, ma non ci ricordiamo come continuasse e non possiamo contarne tutte le parole. Qualcuno può aiutarci?