Molti progetti in testa (tra cui un film) e una grande consapevolezza di se stessa, Mary J. Blige ama scegliere personalmente i suoi collaboratori e curare una gran parte degli aspetti riguardanti la nascita e la produzione di un disco: «So di non poter seguire proprio tutto, ma non importa. Mi piace curiosare, occuparmi anche di cose che potrei delegare. E dove non arrivo io, ci pensa la gente che lavora con me. Mi fido di loro; se non fosse così non potrei andare avanti».
A chi le chiede come è cambiata, con il successo, la sua vita, Mary J. Blige risponde, semplicemente: «Non mi dimentico di provenire da un posto molto povero. Non permetto a me stessa di far finta che il mio passato non sia mai esistito; per questo motivo non scriverei mai canzoni che parlino di automobili, o di altre cose inutili».
Interpellata, poi, a proposito del suo ruolo-guida per molti giovani americani (specialmente neri), risponde: «Non credo di avere chissà quali capacità. Mi limito a fare una cosa che credo importante: dire la verità. Io canto cose vere, cose che ai ragazzi nessuno dice. Io mi sono drogata, e allora posso raccomandarmi: “Ragazzi, voi non lo fate”. Molti dei miei fan mi hanno detto: “Tu mi hai salvato la vita, con le tue canzoni”. Ho sempre risposto che sono stati loro a salvare la vita a me, quando io stavo per morire».