“Salta” il concerto di Claudio Baglioni allo stadio Olimpico: il cantante ha annunciato che gli ostacoli all’intesa con il Coni, che gestisce l’impianto, rimangono troppi. “Non c’è più tempo per avviare il mio progetto, che prevedeva una vera e propria rassegna di spettacoli e iniziative nei giorni precedenti al concerto del 23 maggio. Non si può allestire uno spettacolo come quello che avevo in mente in poche settimane. Dopo aver accettato le richieste economiche del Coni, per la verità un po’ esose, e aver dedicato tutto il mio tempo al progetto, interrompendo la realizzazione del mio nuovo disco, sto ancora aspettando una conferma, un segnale ufficiale. Da sempre sogno di suonare nello stadio della mia città, ma centomila biglietti non si vendono in cinquanta giorni”. Il Comitato Olimpico sostiene invece che l’accordo era già pronto, e mancava solo la firma. Secondo l’assessore alla Cultura del Comune di Roma, Gianni Borgna, il vero problema è stata invece la rivalità tra Baglioni e Antonello Venditti. “Avevano fatto richiesta entrambi per lo stesso giorno. Abbiamo proposto di condividere il palco, ma Baglioni non ha voluto”. “La rivalità è un’invenzione”, ha commentato Baglioni; “Avremmo solo preso in giro il pubblico con un duetto forzato”.
Baglioni non ha detto se terrà ugualmente un concerto in un altro spazio della capitale, come sembra intenzionato a fare Venditti; unico artista intenzionato ad esibirsi allo stadio a questo punto rimane Eros Ramazzotti, il cui concerto è previsto per il 12 giugno.
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04/04/1998