
«Signor Baudo, in base a quale criterio sono stati scelti o invitati gli artisti presenti alla "Festa del disco"?»
La risposta è una non-risposta, come già era capitato a chi scrive quando aveva tentato di dialogare con l'uomo che dal piccolo schermo non è solito dialogare con il suo pubblico.
«I cantanti hanno capito l'importanza della manifestazione» dice il presentatore-organizzatore dell'evento. Chissà perché non replicare «Abbiamo chiesto alle case discografiche», oppure persino «Ho deciso io!». Invece quel Baudismo irrefrenabile che caratterizza il più carismatico dei nostri uomini di televisione non prevede dialoghi o spiegazioni, e la conferenza stampa-show (due ore di diretta su Rtl) per la presentazione della seconda "Festa del disco" diventa il Pippo-show, con contorno di cantanti che intervengono al telefono o di persona tra Roma e Milano. Il cast è ricco, l'idea alla base della trasmissione è buona (cantanti e gruppi vanno a presentare non "la canzone" ma l'intero album concepito come lavoro organico). Ma è lui, il Pippo mattatore, a mettere un po' in ansia i cantanti. Lo si nota in un nervoso Gianluca Grignani (costretto ad attendere un po' più del lecito il suo turno mentre Pippo conversava amabilmente con Gino Paoli) o in gruppi già affermati come Delta V e Soerba, che pazientemente si sottopongono alla retorica di stampo sanremese delle "Nuove proposte", i "giovani". Ma anche i veterani come Enrico Ruggeri danno l'impressione di essere un po' a disagio con il Pippo venditore che ruba la scena al prodotto - curiosamente in antitesi, in questo, con le abitudini di Mike Bongiorno, uno dei più critici quando Baudo l'anno scorso presentò il progetto, da molti definito un'anti-Sanremo.
Pure, a chi dice che con la musica non si può andare in prima serata, il presentatore siciliano può opporre i cinque milioni di spettatori ottenuti l'anno scorso con la prima edizione e l'indubbiamente allettante vetrina offerta agli artisti, scelti - riportiamo una voce di corridoio - tramite un sondaggio di "Sorrisi e Canzoni tv", che ha valutato il gradimento riscontrato dai vari cantanti (il cui cast completo Rockol ha già riportato nei giorni scorsi).
Sarebbe interessante, in ogni caso, verificare la composizione di quei cinque milioni o più di spettatori, per vedere se sono interessati alla musica o al varietà Baudiano. Perché rimane il timore che le quattro serate del programma si possano risolvere in una "Festa del Pippo" invece che in una "Festa del disco".
(PM)
La risposta è una non-risposta, come già era capitato a chi scrive quando aveva tentato di dialogare con l'uomo che dal piccolo schermo non è solito dialogare con il suo pubblico.
«I cantanti hanno capito l'importanza della manifestazione» dice il presentatore-organizzatore dell'evento. Chissà perché non replicare «Abbiamo chiesto alle case discografiche», oppure persino «Ho deciso io!». Invece quel Baudismo irrefrenabile che caratterizza il più carismatico dei nostri uomini di televisione non prevede dialoghi o spiegazioni, e la conferenza stampa-show (due ore di diretta su Rtl) per la presentazione della seconda "Festa del disco" diventa il Pippo-show, con contorno di cantanti che intervengono al telefono o di persona tra Roma e Milano. Il cast è ricco, l'idea alla base della trasmissione è buona (cantanti e gruppi vanno a presentare non "la canzone" ma l'intero album concepito come lavoro organico). Ma è lui, il Pippo mattatore, a mettere un po' in ansia i cantanti. Lo si nota in un nervoso Gianluca Grignani (costretto ad attendere un po' più del lecito il suo turno mentre Pippo conversava amabilmente con Gino Paoli) o in gruppi già affermati come Delta V e Soerba, che pazientemente si sottopongono alla retorica di stampo sanremese delle "Nuove proposte", i "giovani". Ma anche i veterani come Enrico Ruggeri danno l'impressione di essere un po' a disagio con il Pippo venditore che ruba la scena al prodotto - curiosamente in antitesi, in questo, con le abitudini di Mike Bongiorno, uno dei più critici quando Baudo l'anno scorso presentò il progetto, da molti definito un'anti-Sanremo.
Pure, a chi dice che con la musica non si può andare in prima serata, il presentatore siciliano può opporre i cinque milioni di spettatori ottenuti l'anno scorso con la prima edizione e l'indubbiamente allettante vetrina offerta agli artisti, scelti - riportiamo una voce di corridoio - tramite un sondaggio di "Sorrisi e Canzoni tv", che ha valutato il gradimento riscontrato dai vari cantanti (il cui cast completo Rockol ha già riportato nei giorni scorsi).
Sarebbe interessante, in ogni caso, verificare la composizione di quei cinque milioni o più di spettatori, per vedere se sono interessati alla musica o al varietà Baudiano. Perché rimane il timore che le quattro serate del programma si possano risolvere in una "Festa del Pippo" invece che in una "Festa del disco".
(PM)
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