USA, il boom e la sparizione. Ecco chi sono gli 'one hit wonders'

Gli "one hit wonders" sono quegli artisti che hanno un improvviso grande successo e poi spariscono. O magari tentano d'aver nuovamente successo, non spariscono affatto ma semplicemente non se li fila più nessuno. Cose che succedono. A far mente locale, più spesso di quanto si creda. Ora Billboard ha compilato la lista, piuttosto cattivella dato il periodo dell'anno, di chi è riuscito ad avere un singolo nella Top 10 statunitense e poi è evaporato. Le meteore, insomma. Al primo posto si classifica "Bad day" di Daniel Powter, cinque settimane al vertice assoluto nel 2006; il cantante non è più riuscito a ripetersi perché da allora non si è fatto più vedere in tutta la Top 100 a stelle e strisce. In seconda posizione "Lean back" della Terror Squad, collettivo hip-hop di Fat Joe: dopo il numero 1 dell'agosto 2004, il gruppo è scomparso dal radar. Al 3 c'è "Butterfly" dei Crazy Town, rap-rockers losangeleni che dopo il botto del marzo 2001 non si sono più visti. Sulla quarta tacca "This is what I'm not" del rapper giamaicano Mims; numero uno nel marzo 2007, la Top 30 non lo ha mai più annoverato. Chiudono la Top 5 i D4L di Atlanta con "Laffy taffy", successone nel gennaio 2006; il singolo successivo si spinse solo fino al numero 66, poi sui quattro calò il silenzio. Nella parte bassa della Top 10 delle meteore: James Blunt con "You're beautiful" (6), Gnarls Barkley con "Crazy" (7) perché i successivi non si sono spinti oltre il numero 88, Blu Cantrell con "Hit 'em up style" (8), Bo Bice con "Inside your heaven" (9) e le Dream (10) con "He loves U not".

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