Un settantunenne che inveisce alla volta di un vicino quarantenne reo - a suo dire - di violare la sua privacy o la sua quiete con dei lavori di ammodernamento della propria abitazione è una delle scene più classiche che chiunque non abiti in un eremo ai confini del mondo abbia avuto l'opportunità di assistere. In questo caso, riferisce il Sun, non si è arrivati alle urla e alle imprecazioni lanciate in ciabatte e vestaglia dall'uscio di casa, ma la piega che sta prendendo il rapporto tra due celebri e facoltosi vicini di una delle zone residenziali di Londra più esclusive potrebbe presto condurre a qualcosa di abbastanza simile, sebbene in chiave più raffinata e mediaticamente clamorosa.
Robbie Williams starebbe infatto meditando di rivoluzionare la sua villa - dal valore sul mercato di oltre 26 milioni di dollari - di West London: l'ex Take That, la cui famiglia si è recentemente allargata, starebbe pensando di lasciare ai bulldozer campo libero per allestire, nel giardino della lussuosa proprietà, una piscina e uno studio di registrazione privato. E, ciliegina sulla torta, di aprire un'ampia finestra prospiciente il giardino del suo vicino, che non è esattamente un signor Smith qualsiasi ma nientemeno che l'uomo che modellò a colpì di riff la storia del rock contemporaneo. Il quale, data l'invasività dell'intervento allo studio, è stato messo al corrente dei piani dalle autorità comunali: calatosi nella parte del perfetto dirimpettaio indispettito, lo storico sodale di Robert Plant non ha perso un minuto, inviando alla giunta della propria circoscrizione una lettera dove - dicendosi "estremamente preoccupato" per il buon nome della zona - ha definito il progetto di Williams "una macchia per il circondario". Per le urla dal balcone, al momento, parebbe ancora esserci tempo...