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Radiohead, il primo ascolto del nuovo singolo 'The daily mail/Staircase'

Radiohead, il primo ascolto del nuovo singolo 'The daily mail/Staircase'

Capire in anticipo il modo in cui i Radiohead pubblicano la loro musica forse è materia per qualche vecchio saggio su un eremo sperduto. Per noi comuni mortali, leggere le mosse di Thom Yorke e soci è un po' più difficile. Ironia a parte, ecco che ora ci troviamo per le mani in anteprima questo nuovo singolo "The daily mail/Staircase", annunciato (di nuovo) un po' a sorpresa e che uscirà nei negozi digitali il 19 dicembre. Di fatto, si tratta di due canzoni che sono state scartate dall'ultimo album "The king of limbs". Quasi due b-side, verrebbe da dire. Eppure, eppure.
C'è un dato che va anticipato: chi ha ascoltato questi pezzi nel recente "Live from the basement" di fatto li ritroverà quasi uguali. I brani sono probabilmente, a giudicare dal nostro primo ascolto, le versioni di quel concerto "a porte chiuse" ripulite ed editate successivamente in studio.
Detto questo, cominciamo da "The daily mail": è una "classica" canzone alla Radiohead, che inizia con Thom al piano e prosegue con una bella progressione full band e i fiati a rafforzare la sezione ritmica. Un finale che ricorda "You and whose army?". Non mancano visioni apocalittiche e "politiche" in senso orwelliano, che ci ricordano appunto i tempi di "Amnesiac" e "Hail to thief". Il cantante nelle note iniziali ci avverte, "The lunatics have taken over the asylum". I matti sono al potere. Un pezzo che avrebbe meritato di stare nel disco.
Non male anche la successiva "Staircase", canzone dallo spirito quasi kraut e costruita su un impianto più ritmico, sulla falsariga della prima parte di "The king of limbs". Rispetto al lato a si sentono molto più le chitarre, con Jonny Greenwood come al solito bravo a costruire fraseggi complessi. E che si diverte nel citare, almeno così ci piace pensare, un passaggio di "The musical box" dei Genesis.
Concludendo: "The daily mail" e "Staircase" potevano tranquillamente stare nell'ultimo album del quintetto. Perché sono state escluse? Forse il punto di forza di "The king of limbs", oltre che nella sua fascinosa complessità sonora, sta proprio nella compattezza. E anche per questo i Radiohead si sono presi il lusso di escludere due brani molto interessanti, optando per una tracklist più corta. Ora la Rete, ancora lei, ce li restituisce in versione "live". La stessa in cui le ascolteremo quest'estate, in vista dell loro atteso ritorno in Italia. E' difficile star dietro a Thom e compagni, non lo si può negare. Ma la loro musica ripaga sempre con gli interessi.

(ga)

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